"Amici": la nuova voce di Roberto Saviano che conquista i giovani

Roberto Saviano, attraverso il talent "Amici", parla ai giovani di altri giovani che combattono battaglie e ce la fanno. La storia di Michaela DePrince incolla 5milioni di persone: senza retorica è riuscito a fare un mezzo miracolo dal palco più pop della tv italiana. 

La nuova voce pop di Roberto Saviano dal palco di "Amici" conquista i giovani.


Roberto Saviano parla ai giovani, di altri giovani e conquista una generazione intera. Quella che potrà cambiare il futuro. Perché si sa: è facile convincere chi già la pensa allo stesso modo, meno aprire finestre sconosciute ad adolescenti convinti di avere il mondo in tasca. Roberto Saviano ci è riuscito. Perché lo scrittore fa parlare le storie, le persone, i fatti e passando per la pancia, arriva dritto alla testa. E al cuore. 

La nuova voce pop di Saviano commuove e il pubblico lo premia. Svestiti i panni colti dei talk show impomatati e seriosi, l'uomo che ha consacrato la sua vita alla lotta contro le mafie, ha trovato il registro per  diffondere il messaggio nel modo più capillare possibile: dal palco di Amici. La sera della semifinale del 30 maggio 2015 ha incollato alla tv quasi cinque milioni di persone con la storia di Michaela DePrince, una ragazza della Sierra Leone, rimasta orfana quand'era ancora una bambina e bollata come "figlia del diavolo" perché la vitiligine le ha riempito la pelle di macchie bianche. Una ragazza nera che sognava di diventare una ballerina. Una ragazza che ha avuto l'unica sfortuna di nascere nel posto sbagliato e l'unica colpa di sognare il suo futuro. Che, alla fine, ha conquistato perché per cambiare il presente, la chiave è la forza di volontà: eccolo il messaggio di Saviano. 

Michaela è un'orfana africana, che vive sulla sua pelle sbagliata per la sua gente il tormento dell'emigrazione, ma non smette di coltivare il suo sogno a qualunque prezzo: oggi Michaela balla con il Dutch National Ballet di Amsterdam, si guarda alle spalle e può sorridere delle difficoltà che ha superato. I "no" piovuti sul colore della pelle, l'attesa di una casa che è arrivata quando una famiglia americana l'ha adottata insieme alla sua migliore amica, dell'orfanotrofio in cui viveva, i sacrifici che ha fatto, come chiunque si avvicini ai templi sacri della danza mondiale, la morte della sua maestra Sara, una delle pochissime persone con cui, durante il suo cammino tormentato, Michaela era riuscita a costruire un rapporto sincero e profondo. Insomma, nell'era dei barconi che attraversano il Mediterraneo, Saviano ha sviscerato la storia di uno e tutti si sono commossi. Succede, perfino in tv. Perfino in quella italiana. Basta volerlo.

Quella di Saviano è stata una rivoluzione: la sua voce non è più cupa, i messaggi lasciano spazio alla speranza, e se la denuncia resta il succo dei suoi interventi, l'obiettivo sono i giovani, gli unici in grado di costruire un mondo che rifiuti le prevaricazioni mafiose. La storia di Michaela è solo l'inizio della sua battaglia che vuole instillare nei ragazzi la fiducia in se stessi, il primo passo per ripulire il mondo dalla violenza. "Il talento non arriva dal cielo", non ci sono uffici che lo riconoscono, dunque "ognuno deve guadagnarsi il riconoscimento", senza lasciarsi scoraggiare dall'idea che solo i raccomandati ce la fanno. Anche questo è rifiuto della violenza: "Tutti siamo capaci di superare le barriere che troviamo lungo il cammino". Michaela ne è l'esempio. "Sono qui per dirvi osate, abbiate il coraggio di essere voi stessi, solo così potete farcela", ha aggiunto la ballerina.

Lacrime in salsa pop? Il Saviano di Amici non è neppure questo. Perché il 9 maggio ha affrontato il pubblico di Amici Dostoevskij alla mano, con un flash mob su Le notti bianche. Si può ancora parlare di libri - e di lettura - in televisione, si può farlo nella trasmissione di Maria De Filippi, si può perfino citare Umberto Eco. Così Saviano: "Mi è sembrato sempre, quando leggo, di moltiplicare il tempo. Come se la mia vita non mi fosse mai fino in fondo bastata e leggere mi aumentasse la vita". Ed ecco perché Dostoevskij, ecco perché Le notti bianche: il protagonista del libro, il Sognatore, ha a sua volta ha il culto del libro come luogo in cui il pensiero si esercita, cresce, diventa più forte. Saviano ha anche mostrato un video che racconta di ragazzi iraniani condannati a sei mesi di carcere e 91 frustate per aver espresso pubblicamente il loro pensiero: ci sono posti nel mondo dove alcuni pensieri sono proibiti dalla legge, e non è un caso che siano luoghi in cui sono proibiti anche alcuni libri.

I numeri danno ragione allo scrittore campano, da molti criticato (e pure in maniera pesante) per aver scelto Amici. A quelle rampogne ha risposto così: "A chi con snobismo in questi giorni mi ha scritto o detto che avrei dovuto evitare di andare in una trasmissione “dove si canta e si balla”, che avrei dovuto evitare di andare su una rete Mediaset, risponderò parlando di immigrazione e citando Piero Calamandrei e ciò che disse sui partigiani morti durante la Resistenza. Quelle parole, oggi, si adattano ai nuovi martiri, ovvero ai migranti. E non trovo luogo più adatto di una platea di ragazzi per parlare di immigrazione, di speranza, di rispetto, di empatia, di resistenza, di vita, di morte, di opportunità, di voglia di cambiare il proprio destino e magari anche il proprio paese, in meglio. Calamandrei diceva dei partigiani che sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano: il lavoro necessario per restituire all’Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservati la parte più dura e più difficile; quella di morire. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole, quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore. Non dobbiamo tradirli”. 

Il palco di Amici gli ha permesso di aprire finestre nuove in giovani menti e senza retorica raccontare quelle storie, arrivando dritto al cuore di chi ha tutta la vita davanti e una società più giusta e umana la può creare per davvero.

Copyright foto: Kika Press
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