Memories: Raffaele Sollecito s’inventa l’app funeraria

Memories è nata nella testa di Raffaele Sollecito ai tempi del carcere. Una vita fa, una vita finita lo scorso 27 marzo quando la Cassazione lo ha assolto in via definitiva dall’omicidio di Meredith Kercher dopo otto anni di processi. Memories è l’app per commemorare i defunti a distanza, “quando non puoi portare i fiori sulla tomba di persona”, spiega Sollecito che in quella situazione ci si è ritrovato ogni giorno dei quattro anni trascorsi in carcere, dal 6 novembre del 2007 al 4 ottobre del 2011, pensando alla madre, morta nel 2005.

Presentata a San Remo, Memories - il cui nome completo è beonmemories.com - è la start up che Sollecito ha realizzato vincendo il bando della Regione Puglia dedicato agli under 35 che assegnava 66mila euro al progetto vincente.  "È un portale che nasce come ibrido tra social network ed e-commerce - spiega Sollecito -. Un profile-commerce, così come abbiamo deciso di classificarlo, con il quale una persona, dopo essersi registrata, potrà creare il profilo del proprio caro, commemorandolo con foto e filmati". Non solo: "L'utente potrà anche acquistare prodotti locali come fiori, corone o altro, che saranno poi posati sulle lapidi dei propri cari".

Insomma, nonostante la notizia abbia sollevato il prevedibile scontento di molti (“non si danno soldi pubblici a un delinquente” chiosa la rete che dimentica la sentenza emessa al terzo grado di giudizio), l’ingegnere Sollecito fa spallucce a va dritto per la sua strada. D’altra parte, pochi giorni prima di lanciare Memories, Sollecito ha presentato una richiesta di risarcimento allo Stato Italiano di oltre mezzo milione per l'ingiusta detenzione: lui quel passato se lo vuole scollare di dosso rimettendo i puntini sulle i. Non solo nel mondo dei vivi, ma anche in quello dei morti.