Mosul-Isis: un massacro di donne, bambini e uomini
L'Isis a Mosul, in Iraq, giustizia a freddo 300 persone: membri della Commissione elettorale e le loro famiglie, donne e bambini uccisi e buttati in fosse comuni, in molti casi dopo essere stati torturati.
Trecento persone giustiziate dall’Isis a Mosul: in gran parte uomini che avevano fatto parte della Commissione elettorale e poi le loro mogli e i loro figli. La notizia dell’ennesimo orrore firmato dall’aspirante califfato guidato da Abu Bakr al-Baghdadi arriva a poche ore dagli elogi del presidente americano Barack Obama all’Italia “per il contributo notevole per l'addestramento dei militari in Iraq e per il ruolo importante che svolgerà a protezione della diga di Mosul che è di estrema importanza per il popolo iracheno”. E per l’Isis, che Mosul l’ha occupata nel giugno 2014 e da allora la stringe in una morsa di terrore, deciso ad annientarla per mettere le mani proprio su quella diga.
Il fatto è che la popolazione di Mosul lotta, si oppone, resiste e se da un lato è riuscita a guadagnare un po’ di terreno, dall’altra è inerte di fronte a queste esplosioni di follia. “Il capo dei massacratori è Mahmoud Salam - hanno raccontato alcuni testimoni all’agenzia spagnola Efe -. Lui ha accusato le vittime di essere apostati e infedeli e ha detto di averle fatte condannare alla giusta punizione da un tribunale islamico che fa rispettare la Sharia” istituito dall’Isis a Mosul.
La strage a sangue freddo è stata confermata anche dal portavoce dell’esercito iracheno a Ninive, Mahmoud Souraji che ha precisato come le vittime fossero nelle mani dei miliziani dell’Isis da alcuni giorni. “Il gruppo terrorista ha giustiziato questa gente in diversi posti a Mosul - ha riferito alla tv locale Samariyah -. Molti sono stati uccisi nei centri di detenzione nella città e nei suoi dintorni”.
Souraji ha anche confermato che “tra le vittime vi erano anche numerosi attivisti che cercavano di dare notizie sulla situazione nella città e che sono stati catturati dai terroristi dell’Isis la scorsa settimana in una serie di incursioni” in varie zone della città e che le esecuzioni sono state effettuate da veri e propri squadroni della morte. Infine, che le vittime, buttate in fosse comuni alla periferia di Mosul, sono state in molti casi torturate prima di essere uccise. Non c’è dubbio che il compito dell’Italia a Mosul infestata dall’Isis sarà tanto delicato quanto complicato.
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