Oscar de La Renta
Nato nel 1932 da madre dominicana e padre portoricano, appena maggiorenne Oscar de La Renta si trasferisce in Spagna, dove studia arte e inizia a farsi strada nel mondo della moda, attraverso la couture house spagnola Cristobal Balenciaga. Si sposta poi a Parigi, dove lavora per Lanvin, mentre dagli anni '60 diventa uno dei designer di Elizabeth Arden e Brittany Rosano. In questo periodo stringe un legame di amicizia con la direttrice di Vogue Francia Francois de Langlade, che diventerà poi sua moglie.
La casa di moda che porta il suo nome nasce nel 1965, creata assieme alla collega Jane Derby, che presto lascia gli affari. Lo stile delle collezioni è elegante e sexy allo stesso tempo. "Cammina come se ci fossero tre uomini dietro di te" è solito consigliare alle clienti che provano i suoi capi. Si deve allo stilista, tra le altre cose, la nascita della locuzione "fashion victim".
Oscar de La Renta è noto anche come “lo stilista delle First Ladies”: Jacqueline Kennedy, che rende indimenticabile il suo abito da cocktail color pesca, è solo la prima delle sue fan. Seguono Nancy Reagan e Hillary Clinton, che sceglie un vestito della maison per il ballo inaugurale del secondo mandato del marito. Qualche anno dopo Laura Bush indossa un altro modello per la stessa occasione, mentre sua figlia Jenna decide di sposarsi in Oscar de La Renta.
La casa di moda ha molte clienti anche nello star system, da Cameron Diaz a fino a Kristen Stewart, passando per Nicole Kidman, Penelope Cruz, Sarah Jessica Parker e Oprah Winfrey, senza dimenticare la direttrice di Vogue Anna Wintour, amica personale di Oscar. Della maison è anche l'abito da sposa di Amal Alamuddin che, oltre al vestito per le nozze con George Clooney, ha commissionato un piccolo guardaroba da sfoggiare durante i tre giorni di festa successivi. Il marchio è spesso citato in Sex and The City come uno dei preferiti di Carrie Bradshaw.
Molto attento al sociale, nel 1982 Oscar de la Renta fonda la Casa del Niño, per i bambini della repubblica domenicana che vivono in condizioni di disagio. L'istituto si occupa ogni giorno di più di 1500 ragazzi. Lo stilista muore nel 2006, a 82 anni, lasciando le redini dell'azienda a Peter Copping.