Sovrappeso e obesità infantile: rischi e prevenzione

Allarme sovrappeso e obesità tra i giovani: gli italiani sono tra i più grassi d'Europa e i genitori non affrontano il problema per tempo. Che, di certo, non si risolve da solo.

In Italia il 36% delle bambine e il 34% dei bambini è sovrappeso.


Li guardano sotto la doccia mentre s’insaponano i rotolini di grasso, si spaventano, s’illudono. Dimagriranno, pensano. Non succede mai. Li viziano, peggiorando la situazione. I compagni di classe li offendono, loro, i genitori, li difendono. Ma non li aiutano, non abbastanza. Quelli italiani sono medaglia d'argento nella classifica dei sovrappeso che riguarda la fascia di età fra i 5 e i 17 anni. Ci superano solo i greci, al primo posto. Altro che dieta mediterranea. Ad attestarlo è il report sull'obesità dell'Oecd, l'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, secondo cui il 36% delle bambine e il 34% in Italia è troppo grasso. Con la complicità dei genitori che preferiscono chiudere un occhio piuttosto che affrontare il problema.

Risultato: se negli ultimi vent'anni l'attenzione per il sovrappeso dei figli è calata, i piccoli cicciottelli sono sempre più vittime di fenomeni di bullismo fin dalla prima elementare, rispetto ai coetanei di peso normale. A supporto di questa deduzione ci sono due ricerche, entrambe pubblicate su Pediatrics. La prima, condotta alla Georgia University su circa 2.900 bimbi dai 6 agli 11 anni, denuncia l'illusione dei genitori che i figli grassi dimagriranno crescendo. La seconda, fatta da ricercatori dell'Università di Rotterdam su 4.364 bambini di 6 anni e mezzo, conferma che i piccoli obesi sono vittime dei soprusi da parte dei compagni già al primo anno scolastico, ma anche che diventano più aggressivi e bulli a loro volta per difendersi. Claudio Maffeis - direttore dell'Unità operativa diabetologia, nutrizione clinica ed obesità in età pediatrica all'Università di Verona ed esperto di nutrizione per la Società italiana pediatria, la Sip - commenta: "Questi studi confermano su larga scala fenomeni noti purtroppo anche in Italia. I genitori tendono a sottovalutare il peso dei figli anche perché nell'infanzia il grasso si confonde. A sei anni infatti un bimbo molto magro è da considerare nella norma, mentre quello che i genitori definiscono robusto può essere già obeso, secondo le tabelle pediatriche che tengono conto del rapporto fra peso e altezza".

Un altro errore comune è credere che il tempo risolverà il problema e la pubertà trasformerà gli anatroccoli in cigni: "Non si verifica affatto nel 40-70% dei casi" sottolinea Maffeis. "L'obesità, infine, non espone i piccoli solo a rischi metabolici ma frequentemente anche a problemi di natura psico-sociale - conclude l'esperto - L'obeso viene emarginato e preso in giro in classe, con conseguenze anche gravi di tipo psicologico che non andrebbero trascurate". Vedi il povero Vincenzo, il 14enne napoletano sodomizzato con un tubo di aria compressa perché troppo grasso e che, per tutta la vita, sarà costretto a vivere munito di flaconi per sopperire a quel colon che non c'è più, che un gruppo di ragazzi gli ha frantumato in un pomeriggio come tanti.

Prevenire i disturbi alimentari

Per stare bene basterebbe un’ora al giorno di sport ma capita solo a un bambino su dieci; e tra chi ne fa troppo e chi troppo poco, la tv è più comoda e uno su due ce l'ha in camera. Basterebbe un'alimentazione corretta, colorata da frutta e verdura tutti i giorni, ma contraddire il palato dei figli è troppo difficile. È più semplice rassegnarsi e aspettare, anche anni, in media da due a quatto prima di affrontare il problema. I primi responsabili, purtroppo a dirsi, sono i genitori che con gli occhi ben aperti e le orecchie ben tappate vanno al supermercato e infilano nel carrello merendine biologiche, maionese vegana, lecca lecca al miele, bibite senza zucchero e libri di diete fai da te per adulti. 

Madri più o meno consapevoli che un giorno, dopo aver nutrito i loro piccoli "perché l'importante è che mangi", minacciano i figli al secondo cioccolatino: "se continui così, diventerai una palla di lardo". E fanno disastri. "Negli anni Ottanta vedevamo un'anoressica all'anno, oggi ne vediamo decine al giorno" spiega Donato Munno, responsabile del Servizio di psicologia clinica all'Ospedale Le Molinette di Torino, con una lunga esperienza nei disturbi alimentari. "Per non incorrere in obesità, anoressia o bulimia - chiarisce Munno - è importante capire il valore simbolico che viene dato al cibo, tenendo ben presente che il rapporto madre-figlia è quasi sempre un fattore predisponente". Per non parlare dei danni fisici: "Quando vedo arrivare ragazzine adolescenti - aggiunge Ivana Rabbone, pediatra, endocrinologa e diabetologa che quotidianamente si occupa di dismetabolismo infantile - i danni organici sono già iniziati da anni: il problema va affrontato non appena insorge, soprattutto se i genitori sono sovrappeso o, peggio, obesi".

L'ultimo responsabile di questa deriva è la crisi economica che ha colpito le famiglie nel 2008: "ha contribuito all'aumento dell'obesità - spiegano i ricercatori Oecd nel report -. La recessione ha indotto le famiglie a tagliare le spese, inclusi gli alimenti più costosi, come la frutta e la verdura, a favore di cibi e bevande più scadenti, meno salutari".


L'alimentazione per prevenire l'obesità infantile (a cura della dottoressa Ivana Rabbone)

- Inizia a fare prevenzione in gravidanza: mangia correttamente e preparati all'allattamento al seno.

- Allatta almeno fino a 6 mesi.

- Svezza non prima dei 5-6 mesi.

- Abitua le papille gustative del bambino ai sapori non troppo dolci: eviterà di eccedere nell'assunzione degli zuccheri semplici.

- Ricorda che i succhi di frutta non sono una "bevanda dissetante" ma un alimento calorico.

- Controlla il suo peso e mantienilo sempre attivo.

- Grassi: scegli la qualità e limita la quantità.

- Cereali, legumi ortaggi e frutta: non sono mai abbastanza.

- Il sale? Meglio poco.

- Varia spesso le tue scelte a tavola: informati sui gruppi alimentari e acquisisci il concetto di porzione.

- Acqua, acqua e ancora acqua.

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