Panariello e vita privata: Maria De Filippi commuove il Natale Sotto l'Albero

Giorgio Panariello ascolta, occhi negli occhi, le prende le mani, trattiene le lacrime a stento, ricorda e alla fine confessa: ”Non mi voglio commuovere, perché stasera si ride. Ma hai fatto una cosa bellissima, che va oltre le telecamere. Mi hai isolato in quella casetta lì. Grazie”. Il pubblico esplode in un abbraccio di applausi.

La casetta è quella “con le persiane bianche” dei nonni con cui è cresciuto, dopo che la madre lo ha abbandonato, neonato: “È il 30 settembre del 1960 - racconta Maria - una giovane donna partorisce un bambino e decide di chiamarlo Giorgio. Poi lo lascia ai nonni”. Maria scivola nel passato di Panariello con dolcezza, scegliendo le parole perché quelle del comico sono ferite profonde, vive. 

Abbandonato dalla madre, cresciuto dai nonni dolcissimi, attenti a non fargli mancare nulla e morti troppo presto. E poi quel fratello, Franco, di un anno più piccolo, cresciuto in un collegio, sconosciuto fino al giorno in cui si presentò in casa - Giorgio aveva 12 anni -, anche lui morto troppo presto, di overdose, il 26 dicembre 2010, dopo un lungo periodo di astinenza e disintossicazione a prima a San Patrignano e poi da Don Mazzi. Il Pala Modigliani di Livorno ascolta in religioso silenzio, Panariello stringe le mani di Maria che conclude: “I tuoi nonni saranno, anzi, sono orgogliosi di te e della strada che hai fatto”. 

Asciugate le lacrime e ingoiato il dolore, lo show continua. Arrivano i ragazzi de Il Volo e il tenore Placido Domingo, le loro voci, insieme, cantano White Christmas e il clima si riempie di Natale. Panariello sotto l’albero è un carosello che non si ferma mai. E il 23 dicembre fa il bis. Buona visione.