Sister Act Roma: il musical fa il pieno di applausi

Ad aprire lo spettacolo la voce calda e potente della protagonista Belia Martin, che scalda il teatro dimostrando a tutti doti canore che superano le aspettative: acuti impeccabili, gorgheggi e lo stile di un'artista navigata. Insomma, un talento che rompe subito il ghiaccio e che apre le porte alla novizia - di ruolo e di fatto - Suor Cristina, alla sua prima prova (più che superata) in teatro, nei panni di Suor Maria Roberta. Il personaggio è tutt'altro che marginale: alla vincitrice di The Voice 2, infatti, viene cucita addosso una parte di tutto rispetto, anche a costo di non seguire fedelmente la trama originale. 

Lo stesso dicasi per le musiche, che potrebbero lasciare delusi, ma solo per un attimo, i fedelissimi del film in attesa del grande classico I will follow you. Il premio Oscar Alan Menken, infatti, cambia la musica ma non lo stile, che rimane energico e dinamico, in pieno ritmo soul/funky/gospel e regala canzoni tutte nuove, che conquistano il pubblico.

L'andamento generale è veloce e non stanca: la scena si muove rapidamente, i cambi d'abito (splendenti e curatissimi) sono al limite dell'illusionismo, come quando Marco Trespoli, nel ruolo del tenente Eddie Souther, passa dai vestiti di poliziotto a quelli di Tony Manero e viceversa, tanto velocemente che viene da chiedersi se non abbia un fratello gemello. Il risultato di tutti questi ingredienti è un musical divertente, a tratti anche commovente, che non annoia e che anzi regala più di qualche sorpresa. Da vedere.