Contagio HIV: essere positivi e non dirlo, le Iene indagano

Contagiati dall'HIV per aver fatto sesso non protetto con persone che sapevano di essere sieropositive. Nadia Toffa ne ha parlato nell'ultimo servizio delle Iene.

Contagio HIV, alla cronaca molti casi di contagi dovuti alle mancate protezioni.


Contagio Hiv: l'ultimo servizio delle Iene parte da un caso di cronaca di cui si è molto discusso in questi giorni. Un trentenne romano che ha contagiato almeno sei donne facendo sesso non protetto, ma sapendo di essere positivo al virus dell'HIV. Un comportamento criminale e deliberato, che potrebbe aver infettato molte più donne di quelle fino ad ora contattate dagli inquirenti. L'uomo è infatti finito in carcere e la vicenda ha aperto il dibattito.

Parte quindi da questo caso Nadia Toffa nel suo servizio per le Iene, intervistando un'altra ragazza contagiata dal suo (ex) partner, sieropositivo. Lei non lo ha denunciato perché, spiega, non aveva le prove che lui lo sapesse, anche se ne era convinta. E, sotto sotto, ripete, si sente lei stessa colpevole per aver acconsentito a fare sesso senza preservativo.

Proprio ad inizio dicembre, in occasione della Giornata mondiale per la lotta all' Aids, sono stati pubblicati i dati del Centro operativo Aids dell'Istituto superiore di sanità: la trasmissione del virus avviene, nell'84% dei casi, a causa di rapporti sessuali non protetti, sia tra gli eterosessuali che tra gli omosessuali. Il programma tv prosegue mostrando tre incontri filmati da telecamere nascoste tra un attore del programma tv e un soggetto contattato in chat, sieropositivo. In due casi su tre la persona sieropositiva, non sapendo di essere filmata, chiede un rapporto non protetto assicurando il partner occasionale sul suo stato di salute. Mente, cioè, chiedendo di fare sesso senza preservativo, dicendo di non avere alcuna malattia ed essendo invece sieropositivo. E una volta messo alle strette dalla iena, entrata nella stanza a disturbare l'incontro, le scuse sono banali e patetiche, a svelare la superficialità di alcuni soggetti che, potenzialmente, possono aumentare la quota di infetti.

Il servizio si chiude con il terzo incontro con telecamere nascoste: questa volta la persona contattata in chat dichiara la sua sieropositività, e la sua avversione nei confronti del bugchasing, pratica sulla quale il programma tv aveva già fatto luce un anno fa: c'è chi cerca di contrarre il virus dell’immunodeficienza umana da persone infette; in altre parole, c'è anche chi cerca di diventare sieropositivo. "Io non voglio essere una minaccia per una persona", spiega invece l'ultimo dei tre incontri nascosti delle Iene. Peccato sia stato l'unico a pensarla così.

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