Attentato a Parigi, il 13 novembre Antoine è rimasto vedovo: non avrete il mio odio

Nell'attentato di Parigi del 13 novembre Antoine Leiris, 34enne giornalista francese è rimasto vedovo: in un post su Facebook si è rivolto ai terroristi: "non avrete mai il mio odio, né quello di mio figlio".

Il 13 novembre Antoine Leiris è diventato vedovo dopo l'attentato a Parigi: il suo post su Facebook è stato condiviso quasi 110mila volte.


L’attentato a Parigi l’ha trasformato in un giovane vedovo. Il 13 novembre Antoine Leiris, 34enne giornalista francese, ha salutato per l’ultima volta sua moglie Hélène, la madre di Melvil, il loro bambino nato appena 17 mesi fa. Hélène è una delle 89 vittime del Teatro Bataclan: una tragedia enorme che, però, non trasformerà né Antoine né Melvil, in persone piene di odio. Antoine ci tiene a farlo sapere ai terroristi che gli hanno disintegrato la famiglia e per farlo ha affidato a Facebook il suo messaggio dal titolo “Vous n’aurez pas ma haine”, voi non avrete mai il mio odio. Un post che in 24 ore è stato condiviso quasi 110mila volte ma ha incassato solo 200 like. Segno che le intenzioni del giovane padre vedovo, più che “piacere” alla rete, sono diventate la bandiera di migliaia di persone. E questo, a sua volta è il segno che in molti hanno ben chiaro quanto la lotta al terrorismo passi attraverso ciascuno di noi, le nostre abitudini e i nostri sentimenti. Che non si possono spegnere, né, all'opposto, infarcire di rabbia.  

Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio ma no, non avrete il mio odio”. scrive Antoine rivolgendosi direttamente ai terroristi: “Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se il Dio in nome del quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo della mia donna sarà allora una ferita nel suo cuore. E io allora non vi farò il dono di odiarvi. Certo lo meritereste ma rispondere all’odio con la collera sarebbe cedere alla stessa ignoranza che vi ha resi ciò che siete”. Antoine è tanto straziante quanto lucido nelle sue parole echeggia quella resilienza che venerdì sera ha spinto i cittadini ad aprire le loro porte a sconosciuti terrorizzati per le strade con l’hashtag PorteOuverte su Twitter. “Voi volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con sospetto - scrive a proposito Antoine - , che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Eh no, non ce la farete”.

Dopo la dichiarazione d’intenti, un omaggio a lei, la sua Hélène, cercata fino a lunedì mattina: “L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo giorni e notti d’attesa. Ed era così bella, bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi ha fatto follemente innamorare di lei 12 anni fa. Naturalmente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in un paradiso di anime libere a cui non avrete mai accesso”. 

La forza d’animo di Antoine deriva dal fatto che non è solo, accanto a lui c’è il piccolo Melvil e anche in questo passaggio la lama della sua penna è stata tanto straziante quanto affilata: “Siamo solo in due ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Tra l’altro, ora devo andare: devo andare da Melvil che si sta per svegliare dal suo riposino. Ha solo 17 mesi e come ogni giorno mangerà la sua merenda e poi andremo a giocare come sempre e per tutta la sua vita questo bambino vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete nemmeno il suo odio”.

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