David Beckham: "Malala è un modello per tante persone"

Nei panni di Goodwill Ambassador di Unicef, David Beckham ha di nuovo incontrato Malala Yousafzai: "un vero modello per tante persone".  In comune hanno l'amore per i bambini.

Malala Yousafzai e David Beckham si sono incontrati a New York in occasione del Social Good Summit.


Da Malala Yousafzai a David Beckham il passo può essere brevissimo: basta guardarli con gli occhi dei bambini. Da una parte l’amore per i più piccoli, che può sembrare cosa ovvia, dall’altra la volontà di rendere il mondo un posto migliore per il loro futuro: e questa, all’atto pratico, è molto meno scontata. Il più giovane premio Nobel per la Pace della storia e l’ex calciatore - da anni Goodwill Ambassador di Unicef - si sono incontrati ancora, questa volta a New York. Beckham ha voluto condividere l’occasione pubblicando una foto su Instagram: “Sono stato fortunato a incontrare di nuovo l'incredibile Malala, un vero modello per tante persone” ha commentato incassando quasi 600mila like e 5mila commenti. Non tutti positivi, a leggere con attenzione, ma si sa: i social sono il megafono anche per chi ha voglia di essere sempre contro, a prescindere da che cosa c’è in ballo. 

In questo caso, in ballo c’è la sorte dell’infanzia del mondo. Sta a cuore tanto a Malala quanto a David. Tra l’altro, lui a New York ci è andato per accompagnare la moglie Victoria (anche lei è Goodwill Ambassador, impegnata nella lotto contro l'Aids) e non vuole che il lavoro di Victoria passi in secondo piano. Così ha postato anche una foto di lei durante il suo intervento al Social Good Summit: “Sono orgoglioso di mia moglie”.  Che, dal canto suo, all'indomani dell'investitura come ambasciatrice Unicef, aveva dichiarato: "Ho grandi responsabilità come donna e come madre", scegliendo di usare la sua popolarità per realizzare qualcosa di concreto. 

Lo stesso fa il marito, dopo aver abbandonato il calcio giocato: “Voglio un mondo in cui i più piccoli siano al sicuro”, ha raccontato poche settimane fa durante di una missione in Cambogia con l'Unicef. “Non lo faccio solo per i miei figli ma per i figli di tutto il mondo”. 

A inizio anno David ha lanciato la compagna “7”, in onore al suo numero portafortuna in campo - lo portava sulla maglia - di buon auspicio anche nella vita ordinaria. Al rientro dalla Cambogia ha pubblicato una lettera accorata, raccontando quel che ha visto: soprattutto bambini che non sono mai stati a scuola o che sono stati costretti ad abbandonarla. “Niente avrebbe potuto prepararmi alle storie di violenza che ho visto e sentito - ha scritto David -. Ma le cose devono cambiare”. 

L’istruzione è uno dei cardini anche dell’azione di Malala: a luglio, quando è diventata maggiorenne, ha scelto come primo atto della sua nuova vita di adulta di lanciare la campagna booksnotbullets, “libri non pallottole” spiegando che se il denaro che il mondo spende per le armi fosse destinato ai libri “la vita di molti bambini cambierebbe”. 

Copyright foto: Instagram@David Beckham
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