Dalai Lama: "il mio successore può essere una donna, basta che sia attraente"

Una Dalai Lama donna potrebbe andare bene, l'importante "è che sia attraente, altrimenti non serve a molto”: l’ultimo personaggio che avremmo pensato di veder coinvolto in una polemica mondiale a sfondo gender è il Dalai Lama. Tant'è: in un colloquio con Clive Myrie, un giornalista della Bbc, ha sostenuto che si potrebbe pensare, per la sua successione, a una donna. Poi ha però aggiunto quali caratteristiche dovrebbe avere in un’uscita che – effettivamente – non sembra proprio consona a una guida spirituale e ha scatenato un putiferio. 

Secondo il capo del buddismo tibetano (e fino al 2011 anche capo del governo tibetano in esilio) una Dalai Lama andrebbe bene “perché le donne hanno maggior potenziale nel dimostrare affetto e compassione”. La stessa domanda, ha ricordato, gli era stata posta da una giornalista 15 anni fa, e allora aveva aggiunto anche che “nel mondo di oggi le donne devono ricoprire ruoli sempre più importanti", rinunciando a definirne i tratti fisici. 

Il giornalista dell’emittente di Stato britannica – il tempio mondiale dell’informazione compassata e politicamente corretta – ha sfoderato uno sguardo tra l’imbarazzato e l’ironico e ha provato a salvare la situazione chiedendo al monaco se stesse scherzando. Nel tono pacato che ci si aspetta dal Dalai Lama è arrivata una risposta lapidaria che solo la "rockstar religiosa" (l'appellativo che si è guadagnato negli anni) poteva sfoderare: "Assolutamente no, dico davvero". A questo punto Myrie ha provato a ripetere la domanda, sperando in un ravvedimento dell’ultimo minuto. Niente da fare: “Dico sul serio” ha ribadito il Dalai, sfidando la civiltà del politicamente corretto.