Virginia: il killer della diretta ha rivendicato la strage di Charleston

Alison Parker, 24 anni e Adam Ward, 27, sono stati uccisi in diretta tv, a colpi di pistola, mentre stavano lavorando, per colpe non loro. Giornalista lei, cameraman lui, un loro collega il killer, Vester Flanagan, un 41enne afroamericano ex dipendente dell'emittente che, dopo il folle gesto (da lui stesso filmato e postato in rete), si è suicidato per poi morire in ospedale. 

Una strage ben progettata, con "le iniziali delle vittime incise sui proiettili" come ha spiegato lo stesso Flanagan in un fax di 23 pagine spedito alla Abc, e che affonda le ragioni in quell'altra strage, quella nella chiesa di Charleston, dove il 17 giugno furono assassinati 9 afroamericani. "Ho tutto il diritto di essere arrabbiato" spiega Flanagan: il fatto è che né Alison Parker né Adam Ward avevano nulla a che fare con Charleston. La loro colpa forse qualche battuta di troppo - "Alison ha fatto commenti razzisti. L'hanno assunta dopo questo?" ha twittato il killer mentre la polizia lo stava inseguendo -, forse il fatto di essere stati assunti dall'emittente, sorte che non è toccata a Flanagan a cui fu preferito un collega.   

È successo in Virginia, negli Stati Uniti, durante un servizio della WDBJ-TV, un’emittente locale, che invitava i turisti a visitare Franklin County, nei pressi di Moneta. La sequenza dura pochi secondi, agghiaccianti. Prima una panoramica: la piazza, sullo sfondo un lago e in sottofondo Vicky Gardner, responsabile di una camera di commercio, che dice: "vogliamo che le persone che vengono qui dicano che si sta bene". Dietro alla telecamera c’è Adam Ward: stringe il campo su Alison, giornalista 24enne, capelli biondi, occhi scuri ma luminosi, maglia nera e gonna rossa. Lei prende fiato per fare la seconda domanda che però non pronuncerà mai perché in quel momento gli spari annullano tutto il resto. 

L’ultimo frame registra il terrore dipinto sul volto di Alison, gli occhi sgranati, il panico, le urla, la corsa, inutile. Adam Ward cade a terra, colpito a morte, l’immagine è fissa, s’intravede un uomo in abito scuro che insegue la giovane. Poi la diretta s’interrompe. La regia torna in studio dove una sconvolta conduttrice annuncia "non siamo sicuri di cosa sia successo lì. Cercheremo di capire cosa fossero quei suoni". Pochi istanti dopo arriva la conferma della morte dei due giovani colleghi. 

La caccia all’uomo è scattata immediatamente e mentre la gente del posto è stata invitata a restare a casa, sulla rete il dramma è rimbalzato da un post all’altro, in una ragnatela che incastra lo shock della morte in diretta e il dolore per la tragedia che ha ucciso due giovani vite. Primo tra tutti quello di Chris Hurst, presentatore di WDBJ-TV e, si scopre, fidanzato di Alison Parker che ha twittato: “Non l’avevamo reso pubblico ma stavamo insieme. Sono distrutto”. Perché si sa che mescolare affari e vita privata non va bene. Loro, però, avevano intenzioni serie: “Siamo stati insieme quasi nove mesi. Sono stati i migliori nove mesi della nostra vita. Volevamo sposarci. Avevamo appena festeggiato il suo 24° compleanno”. 

Una vita vissuta a Martinsville, a circa un'ora da dove è stata tragicamente uccisa, Alison ha sempre avuto le idee chiare: voleva diventare una giornalista, a tutti i costi. Prima di approdare a WDBJ, aveva lavorato come produttrice per WHSV-TV e per WCTI-TV, a Jacksonville, in Carolina del Nord. Prima ancora si era laureata alla James Madison University dove aveva anche imparato il mestiere di redattrice nel giornale universitario, The Breeze. 

L’approdo a WDBJ-TV era stato il coronamento di un sogno a cui aveva lavorato duro: “Ho sempre voluto fare giornalismo televisivo – aveva dichiarato appena assunta – era esattamente quello che volevo quando ero giovane… Sono cresciuta guardando WDBJ7. Quindi è meraviglioso essere di nuovo in Virginia ed essere parte di questa squadra”.