Donald Sutherland 80 anni (e 180 film) tra Fellini e “Hunger Games”

L’attore canadese spegne 80 candeline con un curriculum cinematografico di quasi 180 film che spaziano da Casanova (per Federico Fellini) al tiranno Snow di Hunger Games. Nel mezzo Robert Altam, Bertolucci e Robert Redford. Buon compleanno all’eclettico Donald Sutherland!

 

Donald Sutherland ha compiuto 80 anni il 17 di luglio. Nella sua carriera quasi 180 interpretazioni da Fellini ad "Hunger Games" passando per Bertolucci e Robert Redford.

 

Circa 180 film in 80 anni di vita (festeggiati il 17 luglio) e un volto, quello del consumato sciupafemmine Casanovanoto soprattutto agli ammiratori di Federico Fellini. Donald Sutherland spegne un bel po’ di candeline e il mondo del cinema lo celebra, con un particolare riferimento al grande schermo italiano. Classe 1935, l’attore canadese dagli occhi sporgenti, ha frequentato nel corso della sua lunga carriera film di ogni genere con una particolare predilezione, almeno da debuttante, per l’horror. 

Inconsueto ma vero. Proprio Il castello dei morti vivi, nel 1964, segnò il suo ingresso sulle scene e fu seguito l’anno successivo da Una notte per morire. Poi la televisione, nelle serie Made in UK, e dunque la prima partecipazione importante in M.A.S.H. di Robert Altam che ottenne la Palma d’Oro. Eclettico un po’ per natura e un po’ per necessità, Donald Sutherland fu quindi l’ispettore Klute per Alan J. Pakula in Squillo e qui conobbe (parentesi del gossip) quella Jane Fonda alla quale lo legò una tenera love story. Ma le sue doti di amatore sarebbero diventate presto chiare anche al grande pubblico con Federico Fellini e il suo Casanova mentre il sodalizio con il Belpaese si sarebbe rinforzato poi con Bertolucci e il suo Novecento per il quale, correva l'anno 1976, fu il vigliacco Attila ricordato dai più per la crudeltà mista a vigliaccheria. E ancora. 

Tre anni dopo eccolo in La grande rapina al treno, poi per Robert Redford in Gente comune, ne La cruna dell'ago di Richard Marquand, L'inverno del nostro scontento e I soliti ignoti made in Usa di Louis Malle. Siamo quasi negli anni Novanta, nel decennio che gli regalerà un Golden Globe per Cittadino X, e poi via fino ai Duemila che porterà con sé una nuova lista di performance dapprima più leggere, tipo Come ammazzare il capo e vivere felici nel 2011, e quindi un po’ più elaborate come La migliore offerta di Giuseppe Tornatore.

Cosa aggiungere ancora? Un ruolo, quello del perfido Snow in Hunger Games, per il quale lo conoscono anche i giovanissimi e nel quale, dice lui, avrebbe lavorato anche gratis. “Letto il primo Hunger Games – ha raccontato - ho capito che avrei fatto il tiranno Snow anche gratis... I giovani a parte fenomeni circoscritti come Occupy, sono passivi. Consumati da telefonini e tweet. Ho pensato a questa saga come a uno strumento per quel cambiamento che cercavamo nel '68. Più che il futuro racconta il presente, in un'allegoria che va oltre la denuncia del razzismo, classismo e sessismo che affliggono l'America, colpendo al cuore il capitalismo. Non ci sarà una rivoluzione negli Stati Uniti in tempi brevi, ma qualche cambiamento può ancora avvenire". 

Cambiamenti che l’attore, dopo aver fatto del trasformismo la sua linfa vitale, è sicuramente pronto ad affrontare malgrado i suoi ottant’anni compiuti.

Copyright foto: Kika Press

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