I cocktail (e le loro storie) per gli happy hour dell'estate 2015
Freschi, a volte ghiacciati, al gusto di frutta e alcolici: mojito, piña colada, daiquiri, caipirinha e caipiroska, spritz e bellini, negroni e margarita. Le ricette degli evergreen da sorseggiare (ma con moderazione) nell'estate 2015.
Dietro a ogni cocktail c'è un paese, un barman, un amatore; molto spesso una storia, a volte una leggenda. Dietro al Mojito tanto amato da Ernest Hemingway ci sarebbe il famoso pirata inglese Sir Francis Drake, nel passato del Daiquiri, invece, un marine naufragato a Cuba alla fine dell’Ottocento.
Nella Caipirinha c’è il sapore del Brasile, nella Margarita quello del Messico, nella Piña Colada il profumo dei Caraibi. E ancora: quello che tutto il mondo chiama Negroni era “il solito” del conte Camillo Negroni, stufo del solito Americano; il Bellini è invece l’invenzione del barman dell'Harry's Bar di Venezia, dal color di pesca che ricorda le tele del pittore.
Hanno attraversato il tempo, e ogni estate ritornano sulle tavole degli happy hour o in versione after dinner. Ecco le loro storie, i loro ingredienti e i metodi di preparazione per gustarveli - seguendo sempre la vecchia regola della moderazione - cercando nei loro sapori un pezzo del loro passato.
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Spritz
Lo Spritz, ovvero l'aperitivo più popolare nel Triveneto, ha ormai conquistato tutta la Penisola. Per realizzarlo vi occorre: ghiaccio, vino bianco frizzante (nella ricetta originale il Prosecco), Aperol (o Campari se lo preferite più secco) e seltz (o acqua frizzante). Versate in un bicchiere 1/3 di ogni ingrediente, mescolate, guarnite il bicchiere con una fettina di arancia e il gioco è fatto. Sappiate che in commercio esiste anche una versione pre-miscelata.
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Mojito
Sulle origini del mojito circolano leggende grandiose: pare che il primo a realizzarlo fu il famoso pirata inglese Sir Francis Drake, nel XIV secolo. Di certo il cocktail è un must a Cuba dove Ernest Hemingway lo sorseggiava alla Bodeguita del Medio de l’Havana. Per prepararlo vi servono: rum bianco, zucchero di canna, succo di lime, foglie di menta e acqua frizzante.
Per prima cosa lo zucchero, due cucchiaini, e il succo di mezzo lime; se volete attenervi alla ricetta originale li amalgamate, altrimenti c’è la versione europea: al succo sostituite il lime in pezzi che va pestato allo zucchero. A questo punto si aggiunge la menta che va schiacciata (non troppo altrimenti diventa amara) al composto, poi il ghiaccio, il rum bianco (o Havana Club 3 anni) e infine l'acqua frizzante. Decorate il bicchiere con un rametto di menta, infilateci due cannucce ed ecco il vostro mojito.
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Daiquiri
Daiquiri è il cocktail che prende il nome dal villaggio vicino a Santiago di Cuba. La storia narra che nel 1898, durante la guerra tra Stati Uniti e Spagna, dopo l'affondamento della nave Maine, un marine entrò in una locanda e chiese da bere: gli offrirono rum liscio che lui allungò con succo di lime e poi corresse con un po' di zucchero. Et voilà, creò il Daiquiri.
La ricetta del cocktail che anche Ernest Hemingway sorseggiava a El Floridita de l’Havana, è rimasta la stessa: va preparato nello shaker e va servito senza particolari decorazioni. Negli anni si è aggiunta una pallina di gelato ed è nato il Daiquiri Frozen. A voi la scelta.
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Caipirinha (e Caipiroska)
Caipirinha ovvero Brasile: il cocktail a base di cachaça, lime, zucchero bianco e ghiaccio nel paese è un’istituzione. Pochi sanno che è il diminutivo di caipira, la parola usata per descrivere gli abitanti delle zone rurali e remote dello stato.
Per prepararlo vi serve un bicchiere tipo highball oppure old fashioned su cui adagerete il lime tagliato prima a metà e poi in 4 pezzetti tutti uguali. Aggiungete lo zucchero, poi, con pressioni circolari con il pestello, mescolatelo al lime in modo da far uscire il succo facendo attenzione a non schiacciare troppo la buccia (amara). Fatto questo versate la cachaça (o la vodka se preferite una caipiroska), bagnate il bordo del bicchiere con un po’ di lime e una spolverata di zucchero di canna e guarnite il tutto con una sottile fetta di lime.
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Margarita
La Margarita - ovvero tequila, triple sec, sale e succo di lime (o di limone ) - è il cocktail nato in Messico (anche se pure il sud della California rivendica l'origine) che ha attraversato il Novecento aggiudicandosi il podio tra i più amati after dinner delle sere d'estate.
Per prepararlo dovete anzitutto spremere il succo di limone o di lime, versarlo in una bacinella e intingere il bordo del bicchiere capovolto che, subito dopo, tamponerete con del sale in modo da creare una crosticina. Nello shaker, invece inserite il ghiaccio, la tequila, il triple sec e, per ultimo, il succo di lime o limone con cui avete bagnato il bordo del bicchiere. Shakerate, filtrate e versate, guarnite il bicchiere con una fettina di lime ed ecco il vostro Margarita!
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Piña Colada
Aromatico, dissetante e soprattutto dolcissimo, la Piña Colada è un long drink adatto a diversi momenti di una giornata estiva. Originario dei Caraibi, dove si sorseggiava già nel secolo scorso e veniva chiamato semplicemente "ananas colata", nel 1963 viene ufficialmente attribuito a Porto Rico.
Per prepararlo vi serve rum chiaro, latte di cocco e succo d'ananas (o ananas a pezzetti o ananas frullato). È sufficiente mescolare i tre ingredienti.
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Negroni
Nasce a Firenze, negli anni Venti e prende il nome dal suo inventore, il conte Camillo Negroni. Ai tempi il conte frequentava l'aristocratico Caffè Casoni in Via de' Tornabuoni (ora Caffè Giacosa, di proprietà di Roberto Cavalli). Un giorno, stufo del solito aperitivo Americano, chiese al barman Fosco Scarselli, una spruzzatina di gin al posto del seltz. Da allora "il solito" del conte divenne per tutti gli altri un "Americano alla moda del conte Negroni", in seguito e ovunque nel mondo, semplicemente, il Negroni.
Per prepararlo dovete prima raffreddare un bicchiere old fashioned con ghiaccio, poi versarvi dentro, in parti uguali (alla faccia della spruzzatina del conte) 3 cl di London dry gin, 3 cl di bitter Campari e 3 cl di vermut rosso. Guarnite il bicchiere con una mezza fetta di arancia o con la scorza strizzata ed ecco il vostro Americano alla moda del conte Negroni pronto da sorseggiare (con moderazione).
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Bellini
Uno dei più noti e apprezzati cocktail italiani all’estero è sicuramente il Bellini, inventato nel 1948 da Giuseppe Cipriani, capo barista dell'Harry's Bar di Venezia (il locale amato, tra gli altri, da Ernest Hemingway, Sinclair Lewis e Orson Welles). Per battezzarlo, l'inventore s'ispirò al colore del cocktail che gli ricordava quello di una toga di un santo in un dipinto del pittore Giovanni Bellini.
Per prepararlo vi serve un vino bianco frizzante (solitamente del prosecco), polpa e succo di pesca bianca. Nella ricetta originale la polpa non va frullata ma mescolata lentamente al prosecco: vedete voi, l'importante è servirlo in un flûte.
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