Il calvario di Sam: l'amnesia le ha cancellato i ricordi, lei chiede aiuto a Facebook

Ricoverata in ospedale della California a febbraio, Sam è stata colpita da amnesia retrograda scatenata dal tumore alle ovaie che le ha cancellato i ricordi. Mentre le autorità e perfino l'FBI indaga, lei si affida a Facebook per scoprire chi è, e tornare a casa. 

Sam, la donna di circa 50 anni, colpita da amnesia retrograda e per scoprire chi è si è affidata a Facebook.


Ha capelli biondi, occhi marroni, un dente anteriore scheggiato, è destra, è miope, ha una piccola cicatrice di vaiolo sul braccio destro. Questo è tutto quello che sa di sé. “Assomiglia a una donna con cui ho lavorato 20 anni fa nel Michigan di nome Carol Polakowski”, scrive Jason Hadley. “Ci sono molte somiglianze con la foto di Lori Kasprick… La forma delle sopracciglia, gli occhi e il naso, ma la cosa più simile è il piccolo neo alla base delle sue clavicole… È lì in entrambe le immagini. Dovrebbero fare un test del DNA” suggerisce Sandra Galbraith. 

Benvenuti nel calvario di Sam, così si fa chiamare la 50enne soccorsa a febbraio a Carlsbad, in California, colpita (anche) da un’amnesia. Sam ha il cancro ovarico al terzo stadio, è sola, non ricorda più niente di sé né della sua vita passata. L'Fbi indaga ma finora non è saltato fuori nulla e nessuno. Perciò lei, disperata, ha provato a fare da sé. Che, nel mondo 2.0, significa fare molto più che per tre: si è creata un profilo Facebook, ha raccontato qualche sogno, immagini sbiadite e ha lanciato l’amo. “Sono uscita dall’ospedale tre settimane fa. Le autorità non sono riuscite a darmi notizie sulla mia famiglia e così ho deciso di ascoltare il consiglio degli amici conosciuti durante la degenza”. La rete, in massa ha risposto: la sua pagina, creata il 25 giugno, ha racimolato 21mila persone e proposto decine di identità. Non la sua però: “Janet Berry o Libby Feller non sono Sam…mi scuso con la famiglia e con gli amici… Grazie per aver confermato”, posta il primo luglio. Tutto da rifare, ennesimo punto a capo. 

Non riesco a ricordare come sono arrivata in ospedale (mi ci hanno portata i vigili del fuoco), o dove fossi prima di arrivarci” scrive nel racconto che affida al social network. Il ricovero risale a febbraio: “Le mie condizioni erano terribili, mi hanno messa subito in terapia intensiva. L'amnesia che ho si chiama amnesia retrograda, e secondo i medici potrebbe essere stata scatenata dal tumore delle dimensioni di una palla da pallavolo che hanno travato nelle mie ovaie”. Quello che si pensava fosse benigno, si è rivelato un cancro da togliere subito: “hanno dovuto rimuovere il mio collo dell'utero, il mio utero, le tube di Falloppio, tutti i miei organi femminili. Mi sono sottoposta a trattamenti di chemioterapia e ho perso tutti i miei capelli. La mia prognosi non è buona e prego perché la mia famiglia mi trovi presto”. 

Gli unici ricordi che ha Sam, ricostruiti anche grazie ai sogni, la collocano in Australia. Anche il suo accento sembra confermarlo: “All’inizio, tutti i miei sogni avevano a che fare con una piscina di acqua salata a Perth, poi ad Iceberg nel New South Wales e a Cairns nel Queensland e Byron Bay. Molte volte ho sognato anche una casa moderna, alle Hawaii. Sia l'Australia e le Hawaii sono estremamente familiare per me. Mi ricordo di aver fatto spesso colazione al ristorante biologico di fronte al mare in Cottelsoe Beach fuori Perth, e di aver pranzato per mesi presso i ristoranti a Byron Bay”.

La caccia è aperta, Sam passa da un’intervista all’altra, rimbalza da un computer all’altro, di casa in casa, nella speranza che qualcuno, che da mesi non ha più notizie di sé, la trovi, le dica chi è. E la riporti a casa sua. Prima che sia troppo tardi.

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