Film da vedere: la top 10 degli anni '60

Dopo la crisi del 1929, alcune coppie senza lavoro si iscrivono alle maratone di ballo per fare un po’ di soldi, a costo di morire per sfinimento. I disperati personaggi di questa riflessione sulla condizione umana (incredibile Jane Fonda) perseguiteranno gli spettatori per molto tempo. Con questo film Sydney Pollack firma un’opera stupefacente. 

Roman Polanski realizza un film sottile e scioccante, dove riesce  mantenere un’atmosfera di paura costante, senza mai mostrare niente (è questa la sfida del film), nella quale evolve, tra incubo e realtà, una Mia Farrow favolosa nelle vesti di una donna sull’orlo della follia. 

Perché? Per Steve McQueen sulla sua moto, una delle molte sequenze indimenticabili di questo classico del cinema hollywoodiano. Un casting da urlo, personaggi commoventi, una trama incalzante. È sempre un piacere rivedere La Grande Fuga. 

Stanley Kubrick è un regista poco prolifico ma tutti i suoi film sono veri e propri capolavori. Tra questi, 2001: odissea nello spazio moltiplica le sequenze antologiche per regalarci una complessa riflessone metafisica sull’uomo e il suo futuro. Una space-opera  affascinante e vertiginosa.

Di tutti i film western di Sergio Leone, Il buono, il brutto e il cattivo è senza dubbio il più riuscito. Il regista italiano fa esplodere i codici e dilata lo spazio-tempo con maestria e giubilo. In fatto di parodia, il suo cinema ci invita all’opera.

Gli ingredienti di un buon James Bond sono noti: Sean Connery, azione, belle ragazze e ovviamente un carismatico cattivo. Missione Goldfinger risponde scrupolosamente a questi criteri e si impone a pieno titolo come il migliore degli 007.

Perché? Supercalifragilistichespiralidoso! Se riuscite a pronunciare questa parola tutta d’un fiato, significa che avete già visto Mary Poppins e quindi sapete quanto piacere procuri ad ogni nuova visione. Una mescolanza di film, cartone animato e commedia musicale, niente di più entusiasmante!

Accompagnato dalle inebrianti melodie di Bernstein e dal carisma di Natalie Wood, West Side Story rivisita la storia di Romeo e Giulietta trasponendola nelle gang di New York. Il risultato è talmente  riuscito e spettacolare che non possiamo resistere alla tentazione di battere il piede a tempo di musica durante la visione. “I like to be in America!”

Luchino Visconti celebra alla perfezione l'omonimo romanzo del 1958 di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Incentrata sul tema del Risorgimento italiano, l'opera analizza la decadenza delle ultime famiglie nobili che nel Principe di Salina trovano il loro ultimo portavoce di valori morali di fronte ad un nuovo governo che, sin dall'inizio, si riempie di corruzione. Indimenticabile la scena del ballo e la frase celebre di Don Fabrizio: “Noi fummo i gattopardi, i leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene; e tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra”. 

Perché? "Marcello !" La voce e il corpo bagnato di Anita Ekberg sono scolpiti nelle memorie di tutti. Ma La Dolce Vita non si riduce a questa immagine memorabile: il film è anche uno dei primi a sconvolgere i codici narrativi del cinema.