"Ted 2", l'umano peluche in lotta per i diritti, torna al cinema

"Ted 2", l'umano peluche ritorna sul grande schermo con la sua lotta per la parità dei diritti. Accanto a lui un super cast: da Mark Wahlberg a Jessica Barth da Morgan Freeman a Giovanni Ribisi. Sketch spassosi (e riflessioni profonde) assicurati dal creatore de "I Griffin".   


"Ted 2" ritorna sul grande schermo con un super cast: Mark Wahlberg, Jessica Barth, Morgan Freeman e Giovanni Ribisi.


Vi dichiaro orsacchiotto e moglie” dice il prete che sposa Ted e Tami-Lynn. Peluche tra gli umani, irriverente come solo Seth MacFarlane - il creatore de I Griffin - poteva fare (non solo creare ma anche a dirigere e interpretare), Ted 2 è tornato nei cinema (è uscito nelle sale il 25 giugno) regalando agli spettatori due ore di spasso garantito. Il toto botteghino è aperto e nel primo weekend i ricavi sono a (più di) sei zeri. 

Al secondo capitolo della sua storia, l’orsacchiotto - più che tenero, beffardo - che si è animato per diventare l’inseparabile amico del suo proprietario, ora si ritrova a combattere la sua grottesca e paradossale battaglia per essere riconosciuto come umano tra gli uomini, con tanto di diritti. Anzitutto quello di farsi una famiglia.

Si sposa con Tami-Lynn (Jessica Barth) ma i soldi in casa sono pochi e ben presto tra i due volano piatti, bottiglie e accuse (dai vestiti eccessivi di Tamy al pene di Ted, che non c’è). L’unico modo per superare la crisi è fare un figlio ma alla banca dello sperma gli negano il diritto: secondo il Commonwealth del Massachusetts, Ted è una non-persona, una proprietà. 

Ad aiutare Ted nella sua battaglia per i diritti civili, saranno l’avvocato Samantha (Amanda Seyfried) e Patrick Meighan (Morgan Freeman). "Il personaggio che interpreto - racconta Amanda Seyfried a Repubblica - deve confrontarsi, in tribunale, con una giuria popolare e far capire a quelle persone che è la scelta giusta da fare, ora. Non domani, come spesso accade. Votiamo per i diritti delle persone sempre quando è troppo tardi. Comprendo sia una processo difficile e che ognuno abbia le proprie opinioni, ma io sto dalla parte di ciò che è giusto fare. E così il film". Le fa eco Jessica Barth, moglie di Ted: "Anche se nel film recito accanto a un essere inanimato, per di più in un dialetto tipico di Boston, sento molto attuale il riconoscimento dei diritti. In particolare i matrimoni gay e l'uguaglianza uomo-donna". 

Surreale all’ennesima potenza ma reale nell’anima, il film riesce a toccare alcuni tra i punti più spinosi dei tempi moderni. La famiglia, i diritti, i diversi, l’amore. Ma non soltanto: vedi la scena della sfida lanciata a due comici a far ridere su Charlie Hebdo, l'11 Settembre o Bill Cosby con l’esilarante risultato di fare dell’ironia su temi apparentemente intoccabili.

D’altra parte, a convincere Seth MacFarlane a cimentarsi nel sequel è stata la lettura di un libro: "Mi è capitato tra le mani il volume sul caso Dred Scott contro Sandford, discusso davanti alla Corte Suprema nel 1856. Si stabilì che gli schiavi afroamericani non erano tutelati dalla Costituzione, non essendo cittadini. Allora ho pensato subito a Ted: e se fosse una proprietà dello Stato?". Dallo spunto al ciak è stato un attimo. Per passare dall’esordio al successo planetario ci vorrà ancora meno.

Copyright foto: Kika Press
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