Magali Noël, la Gradisca di "Amarcord", è morta nel sonno
Magali Noël, la Gradisca di "Amarcord", è morta nel sonno. L'attrice e la cantante francese che Federico Fellini scelse come icona di sensualità si è spenta nella notte del 23 giugno: sabato 27 avrebbe compiuto 84 anni.
Magali Noël, al secolo Magali Noëlle Guiffray ma per tutti gli italiani semplicemente la Gradisca di Amarcord, si è spenta nella notte del 23 giugno, nella casa di riposo di Chateauneuf-Grasse, nel sud della Francia, dove viveva. L’attrice e cantante francese nata nella turca Smirne da genitori di origini provenzali, che il 27 giugno avrebbe compiuto 84 anni, se n’è andata dopo una vita all’insegna dello spettacolo. Aveva appena 16 anni quando debuttò come cantante in alcuni cabaret parigini, quattro anni dopo, quando Magali fa il suo ingresso nei teatri e nei cinema francesi, strega il pubblico con la sua capigliatura bruna, il suo fascino irriverente e la sua disinvoltura scenica che buca lo schermo. Anche la sua voce ha una nota inconfondibile, tanto che nel 1956 inizia ad incidere dischi, cantando anche alcune delle canzoni scritte dal celebre poeta Boris Vian - resterà storico il rock and roll, Fais-moi mal, Johnny - aggiudicandosi una carriera non meno importante di quella da attrice.
Il suo primo vero successo è datato 1955, con l'uscita del film di Jules Dassin, Du rififi chez les hommes (in italiano Rififi), seguono La Grande Razzia di Henri Decoin (1954), Grandi manovre di Renè Clair (1955) ed Eliana e gli uomini di Jean Renoir (1956). Ma è con Federico Fellini che gli italiani imparano ad amarla. Il regista romagnolo la scelse come uno dei simboli delle sue fantasie sessuali: nel 1960, sul set di La dolce vita, è Fanny, la ballerina che canta Lola Lola e seduce il papà di Marcello; nove anni dopo recita in Satyricon e nel 1973 in quello di Amarcord, con il sensuale personaggio di Gradisca che la renderà immortale.
Il ruolo che il regista aveva pensato per Sandra Milo, che all'ultimo declinò per ragioni familiari, arrivò per caso, all’improvviso: “Federico - raccontava Magali al Corriere della Sera nel 2011 - mi telefonò a Parigi alle 2.30 di notte: Magalotta, così mi chiamava, domattina alle 10 ti aspetto a Cinecittà. Non sapevo nulla di Gradisca ma il mattino dopo ero lì, non so come. Subito le prove con il costumista Danilo Donati che mi mise addosso una coperta di lana spessa che sembravo una botte. Andai da Federico così, a piedi nudi e chiesi che dovevo dire o fare. Niente, fai sci sci, fai grimaces , cioè smorfie, sberleffi, boccacce, morsica coi denti una collana di perle lunga fino ai piedi. E nacque la femme fatale. Alla fine del provino mi accorsi che dietro di me su una lavagna Federico aveva scritto: è arrivata la Gradisca e tutti applaudirono”.
Eccome, se applaudirono: “All'epoca - ricorda Stéphanie Vial-Noel, la figlia che ha dato la notizia della sua scomparsa - c’erano quattro star: Girardot, Bardot, Moreau e mamma: era un sex-symbol, spesso veniva confusa con Sophia Loren”. Ma il talento di Magali incanta anche De Sica ed Emmer, Totò (è stata la sua Cleopatra) e attraversa i decenni. L’attrice lavora anche con Sacha Guitry, Constantin Costa-Gavras e Tonie Marshall. In tutto sono più di sessanta le pellicole in cui ha recitato, l’ultima risale al 2003 (Rien que du bonheur, di Denis Parent), altrettanti i telefilm e innumerevoli i Music-Hall.
Magali Noël, la Gradisca dei sogni nazional popolari, sopravviverà nell’immaginario. A ricordarla per sempre, com’era, la figlia avuta con l'attore Jean-Pierre Bernard e i due bambini adottati dopo il secondo matrimonio.
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