Stampa 3D dell'ecografia: la mamma cieca "vede" il figlio
Il dolcissimo spot dei pannolini Huggies racconta la storia vera di Tamara Guerra che, cieca dall'età di 17 anni, a 30 anni riceve la stampa in 3D della prima ecografia di suo figlio. E lo "vede".
Cosa pensa una mamma quando vede la prima ecografia di suo figlio? Qual è la sensazione di trovarsi vis-à-vis (finalmente) con quell’esserino che si porta in grembo? Lo diceva già Eraclito che "Gli occhi sono testimoni più affidabili delle orecchie" e dunque va bene captare il battito ma vedere quel piccolo essere umano dai contorni sfocati, diciamocelo, è tutta un’altra cosa.
Non per tutte, però. Esiste una categoria di future madri, le donne non vedenti, alle quali (anche) questa gioia è preclusa. In questo senso, però, la tecnologia potrebbe venire in aiuto come mostra il dolcissimo spot dei pannolini Huggies che racconta l'avventura di un’emozionatissima mamma brasiliana, diventata cieca a 17 anni, alle prese con la sua prima ecografia. Non lo vede, no, quel fagottino che si agita sotto il gel per lei è invisibile ma cerca di ricostruirlo con la descrizione del dottore.
“146 battiti al minuto” inizia lui, e va bene ma lei è altro quello che vuole sapere e infatti lo chiede. “Com’è il suo viso dottore?” un dubbio in un soffio, “Il naso ricorda il suo – la risposta – e i suoi occhietti sono chiusi”. “Le sue piccole orecchie?” s’informa ancora lei. “Come lo immagina?” glissa lui “Oh, credo che abbia il naso come una piccola patata, una piccola bocca, una manina paffuta… non vedo l’ora di poterlo annusare”.
E qui la musica cresce. “Annusarlo? - replica il medico – ma se potesse toccarlo riuscirebbe a immaginarselo?” “Certo” dice lei ridendo, "E allora eccolo qui" risponde infine lui porgendole una copia dell'ecografia realizzata con la stampa in 3D del viso del bimbo. L’espressione della donna non è descrivibile e, mentre la musica cresce ancora e ancora, si è colti da una folgorazione: non è (solo) una pubblicità costruita per commuovere ma la storia vera di Tamara Guerra. Lacrime e applausi perché, come dice Huggies, "ogni mamma merita di abbracciare ogni momento". E l'abbraccio può essere anche quello della tecnologia.
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