Ecografia in gravidanza: come si svolge?

L'ecografia non è solo un momento magico per i futuri genitori: è anche, e soprattutto, un esame per verificare che la gravidanza stia procedendo bene e che il bambino sta crescendo senza problemi. 

Bisogna effettuare almeno un'ecografia per ogni trimestre per verificare il buon andamento della gravidanza.


L’ecografia: come funziona? 

L'ecografia è una tecnica di indagine diagnostica che utilizza degli ultrasuoni, emessi da una sonda, per ottenere delle immagini del futuro bambino. Il passaggio degli ultrasuoni attraverso la parete addominale è favorito dal gel che il medico spalma sulla pancia della futura mamma prima dell'esame; l'esame è del tutto indolore e privo di rischi per mamma e figlio.

Da non dimenticare... 

In tutto, si fa almeno un’ecografia per trimestre e, durante ogni visita, non bisogna dimenticare di portare con sé le ecografie precedenti. Non è necessario essere a stomaco vuoto, ma è possibile che venga chiesto di avere la vescica piena (soprattutto durante la prima ecografia). In questo caso, non si dovrebbe urinare per 2 o 3 ore prima dell'esame, oppure bere 4 bicchieri d’acqua 1 ora prima. Oli o creme sulla pancia nei giorni che precedono l’ecografia sono proibiti perché riducono la qualità dell’esame. Non bisogna dimenticare, inoltre, di segnalare ogni antecedente personale o famigliare di complicazioni durante la gravidanza. 

Lo svolgimento dell’ecografia

La camera in cui si effettua l'ecografia è una stanza buia, che facilita, così, la visualizzazione delle immagini. Una sonda viene appoggiata sulla pancia dopo l'applicazione di un gel. In alcuni casi, per migliorare la visualizzazione del feto, si potrebbe proporre alla paziente l’ecografia transvaginale, in cui un'apposita sonda viene inserita nella vagina. Durante l'esame possono essere scattate alcune fotografie; la sua durata varia dai 15 ai 30 minuti in media, ed è dovuta principalmente alle condizioni in cui si realizza. 

Risultati dell’ecografia 

Durante o subito dopo l'esame si potrà avere un primo resoconto, ma il risultato finale si avrà solo dopo un'attenta analisi delle immagini. Qualora fosse stata individuata o diagnosticata un'anomalia, può essere richiesto il parere di un centro specializzato nella diagnosi prenatale. Purtroppo, però, nonostante i miglioramenti tecnici, l'ecografia non è affidabile al 100% e potrebbe non rilevare un’anomalia (malformazioni difficilmente visibili, cattive condizioni dell’esame dovute alla posizione fetale, alla quantità di liquido amniotico, al peso della madre...), o che al contrario certe immagini facciano pensare a un'anomalia che in realtà non esiste. 

L’ecografia del primo trimestre tra 7 e 12 settimane di gestazione

Questa ecografia permette di confermare la gravidanza, dà la possibilità di sentire il cuore del bambino battere e consente, inoltre, di datare l'inizio della gravidanza e capire la data possibile del parto, determinare il numero di feti presenti, verificandone il corretto sviluppo e la presenza di eventuali anomalie morfologiche. 

L’ecografia del secondo trimestre tra 20 e 24 settimane di gestazione

Questa ecografia, detta morfologica, è più lunga, perché consente di osservare il bambino da tutte le angolazioni effettuando un controllo completo per monitorare il suo sviluppo (funzionamento degli organi, misura del diametro della testa, della circonferenza addominale, della lunghezza del femore...) e rilevare le malformazioni attraverso l'analisi del liquido amniotico e della placenta (controllando che il sangue scorra bene tra mamma e bambino). Se lo si desidera si può anche scoprire il sesso del bambino. 

L'ecografia del terzo trimestre tra 32 e 34 settimane di gestazione. 

L'obiettivo di quest'ultima ecografia è di controllare che il bambino stia bene verificandone sempre la crescita, il movimento e la respirazione, ma anche, e soprattutto, di osservarne la posizione per vedere se è pronto per il giorno del parto.

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