Arriva "Tidal", la piattaforma degli artisti per la musica
Lanciato da Jay Z, "Tidal" è la nuova piattaforma di proprietà degli artisti per la distribuzione della musica in streaming. Alla presentazione newyorkese c'erano tutti: da Madonna a Beyoncé, da Kanye West ad Alicia Keys. Tutti co-proprietari: la rivoluzione è iniziata.
E fu così che i grandi si arrangiarono. Da oggi la musica cambia: alla presentazione newyorkese di Tidal - la piattaforma di distribuzione musica e video acquistata all'inizio dell'anno dal rapper Jay Z - il red carpet era notevole: c’erano (tra gli altri) la sua Beyoncé e Madonna, Alicia Keys, Jack White, Nicki Minaj e i Daft Punk. Non in veste di ospiti glamour bensì di guerrieri co-proprietari della piattaforma creata dal rapper e supportata dai colleghi per riaffermare il valore alla musica. Insomma, è ora di fare qualcosa, si sono detti, altrimenti i servizi che offrono musica in streaming (gratis) grazie agli introiti pubblicitari della pubblicità ci mangiano vivi. D’altra parte, per la prima volta, negli Usa i ricavi generati dai brani in streaming hanno superato quelli delle vendite di cd.
Tidal, hanno spiegato i big alla conferenza di New York, funziona come i rivali Spotify, Deezer e Google Play ma prevede una nuova formula di abbonamento da circa 10 dollari al mese, e offre royalty maggiori (circa il doppio rispetto ai concorrenti, secondo The Verge) agli artisti che decidono di farne parte. Insomma, un bottino ghiotto al punto che - stando al blog del Wall Street Journal - avrebbe aderito anche Taylor Swift che mesi fa aveva deciso di non rendere più disponibili i suoi brani su Spotify.
La battaglia è ufficialmente iniziata: Spotify ha circa 60 milioni di utenti (15 milioni per la versione premium) contro i 17 mila (tutti a pagamento) di Tidal che, però, offre 25 milioni di brani musicali, contro i circa 30 milioni offerti da molti servizi rivali. Inoltre, la piattaforma dei protagonisti della musica propone, oltre alla sottoscrizione standard, un'opzione premium per 19,99 dollari, che sostiene di offrire una migliore qualità del suono rispetto a tutti i competitor.
“Siamo tutti qui uniti - ha dichiarato Alicia Keys che ha parlato a nome degli artisti, tutti schierati uno accanto all'altro sul palco dello Skylight at Moynihan Station di Manhattan - in una sola voce nella speranza che la giornata di oggi rimanga come uno dei momenti che cambierà per sempre la storia della musica”. E ancora: "Il nostro intento è preservare l'importanza della musica nelle nostre vite”, il tutto facendo la differenza nell'evoluzione del mercato musicale.
Nello specifico, sono gli equilibri interni ad essere stati stravolti: il fatto che la maggior parte delle quote di Tidal rimarrà di proprietà degli artisti cambia la prospettiva di un business in cui i musicisti hanno spesso poco controllo sulla distribuzione del loro prodotto. La strategia di Jay Z vuole permettere agli artisti di fare pressione sulle rispettive etichette discografiche affinché acconsentano a lanciare le nuove uscite su Tidal una settimana prima che agli altri servizi, assicurando così una finestra esclusiva per gli utenti abbonati.
“Non ci piace la direzione che la musica sta prendendo e abbiamo pensato che potevamo entrare in campo per dare una scossa nel segno dell'onestà - ha detto il rapper in un'intervista a Billboard - Gli artisti faranno più soldi? Certo, assolutamente. La linea di fondo è: meno profitti per tutto quello che ruota intorno e più soldi per gli artisti. Fantastico".
Va da sé che la rivoluzione ha creato un effetto a catena e anche Apple, stando alle ultime indiscrezioni, sta lavorando insieme a musicisti e produttori musicali (in primis Trent Raznor e Jimmy Iovane) per lanciare il suo servizio di musica in streaming che dovrebbe essere pronto per il debutto a giugno e che nasce dalle ceneri di Beats Music. Insomma, quindici anni dopo Napster e Vitaminc, i tempi sono maturi perché la musica cambi grazie a chi la musica la fa.
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