Terza età: il sesso migliora la memoria (ed è meglio che a 20 anni)
Uno studio olandese rivela: fare sesso in terza età contribuisce a migliorare la memoria e le prestazioni cognitive in generale, anche dal punto di vista emotivo. Jane Fonda lo ripete da anni: dopo i 70 può essere meglio che a 20.
Fa bene alla coppia e fa bene a se stessi, all'autostima ma soprattutto alla memoria, soprattutto se gli anta sono passati da un pezzo. A rivelare che a fare sesso in terza età ne giova anche il cervello è un’indagine dell’olandese Altrecht Mental Centre appena pubblicata sull’American Journal of Geriatric Psychiatry.
Sotto la lente degli studiosi sono finiti 1.700 volontari fra i 58 e i 98 anni (71 l’età media), tre quarti con un partner stabile. Ebbene, dopo una serie di complicati testi mentali e relativi questionari, è emerso che più la vita dei diretti interessati era sessualmente attiva, più le prestazioni logiche nel trovare le soluzioni ai problemi sottoposti si rivelavano brillanti.
Ma non solo: secondo lo studio, a fare sesso in terza età si scoprono nuovi nuovi percorsi e inedite attività cerebrali, con tutte le ricadute del caso sotto il profilo emozionale. D’altra parte non è un mistero: l’ultimo a raccontarlo in un libro dal titolo The Brain That Changes Itself è lo psichiatra statunitense Norman Doidge: "Quando ci innamoriamo – dice il medico – il cervello cambia. Non è solo una sensazione ma una trasformazione che dà vita a nuovi schemi e connessioni”.
La massima esperta in materia è Jane Fonda, l’instancabile attrice, patita del fitness, attivista politica che nel 2012, a 74 anni, intervistata da Panorama dichiarava di aver scoperto la vera intimità con il suo nuovo ragazzo, il 70enne Richard Perry, e di avere una vita sessuale migliore di quando di anni ne aveva 20. E se lo dice lei, che di mariti ne ha collezionati tre e in quanto a prontezza intellettuale vi sono pochi dubbi, qualche domanda bisognerà pur farsela. “Il terzo atto, la terza età, è il tempo in cui bisogna fare qualcosa per colmare le mancanze - raccontava Jane Fonda -. Da un punto di vista fisico le donne più mature conoscono meglio il loro corpo, sanno cosa vogliono e non hanno paura a chiederlo”. Il problema, spigano gli esperti, è che dopo i 65 anni, il 79% delle donne non ha più desiderio e solo una piccola minoranza che vive una relazione di coppia stabile risponde agli stimoli ma di metterli in pratica non se ne parla. Ecco perché l’attrice, ai tempi, consigliava ai colleghi di farsi aiutare da espedienti più o meno chimici per riaccendere la fiamma.
A questo punto vale la pena approfondire il discorso e fare della sana comunicazione. Soprattutto alla luce del fatto che appena un quarto del campione dell'indagine olandese ha risposto che la sessualità è importante o addirittura molto importante nella propria esistenza a fronte di un 41% per cui è irrilevante. E tanto più che, se il 28% del campione sostiene che con l’età avanzata il peso dell’attività sessuale sia sempre più irrilevante, per il 42% è l’esatto contrario. A questo punto sappiatelo: il 32% degli intervistati ha giudicato la propria vita sessuale soddisfacente mentre il 67% ha evidenziato l’importanza dei preliminari. Insomma, non è mai troppo tardi.
Anche perché, se è vero che la vita si è allungata, che i novantenni di oggi sono tanti quanti i sessantenni di un secolo fa e che una nuova fascia d'età - dai 60 agli 80 – è fiorita tra adulti ed anziani, è altrettanto vero che, a differenza di come andava negli anni Settanta, le ultrasessantenni del nuovo millennio - ha rivelato uno studio del 2011 dell'università svedese di Göteborg - hanno una vita sessuale attiva, viaggiano, si godono la vita. E, scopriamo oggi grazie allo studio olandese, si rigenerano pure. Dice bene Ingmar Skoog, il coordinatore della ricerca svedese "è tempo di iniziare a parlare di una nuova vecchiaia". Anche perché "vi assicuro che può essere meglio che a 20 anni". Parola di Jane Fonda.
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