Decennio che vivi, bellezza che trovi
Dal 1900 ad oggi l'ideale di bellezza al femminile ha cambiato forma ogni dieci anni: dalle Gibson Girl d'inizio Novecento al fondoschiena di Kim Kardashian, passando per l’Eroin Chic di Kate Moss, ecco com'è cambiata la donna.
Decennio che vivi, bellezza che ami. Lungi dall'essere un ideale immobile, nell'ultimo secolo l'estetica femminile ha cambiato forma più o meno ogni dieci anni accompagnando i gusti e le esigenze di una società in perenne metamorfosi, segnata da grandi rivoluzioni e grandi guerre. A passare in rassegna le curve del gentil sesso dal 1900 ad oggi ci ha pensato il Dailymail mettendo nero su bianco una realtà tanto lampante quanto curiosa. "Dalla Gibson Girl del 1900 alla Bootylicious Beyonce di oggi, passando per l’Eroin Chic di Kate Moss - scrive il quotidiano anglosassone - vi stupirà quanto siano cambiate le forme più ambite e desiderate".
Perché se oggi il fondoschiena formoso di Kim Kardashian rompe il web nel 1900, quando della grande ragnatela che incastra il mondo di oggi ancora non vi era nemmeno il sospetto, le donne volevano tutte essere delle Gibson Girl secondo i dettami di Charles Dana Gibson, l'illustratore del Massachusetts che meglio e per primo rappresentò la bellezza e l'indipendenza della donna americana all'inizio del nuovo secolo: fisico alto e magro ma con le curve formose nei punti giusti.
Ideale che muta il decennio successivo, dominato dalle Flapper girls, le ragazze emancipate ispirate ad Alice Joyce e colleghe, le prime star del cinema muto. Sono gli anni in cui le signore della upper class iniziano a sfogliare le riviste, scoprono le diete e decidono di livellare le curve di troppo dovute al buon cibo e al poco movimento per poter indossare gli abiti corti, tempestati di paillettes e piume, per poter fumare e ballare a ritmo di jazz come mai avevano fatto prima.
Tentazioni che durano lo sprazzo di un decennio perché negli anni Trenta, dopo il Venerdì nero e la crisi economica che devasta mezzo mondo, le curve tornano alla ribalta e le spalle si scoprono in stile Jean Harlow. Ideale che sopravvive per i due decenni successivi. Se infatti, in tempi duri come gli anni Quaranta con gli uomini in guerra e l'umore sotto i piedi, le signore facevano di tutto per allietare la società, strette nei loro abiti floreali e nei corpetti che lasciavano intravedere il reggiseno, negli anni Cinquanta ci pensano le star del cinema, da Marilyn Monroe a Elizabeth Taylor, ad ammorbidire le curve in una sensualità che si fa sempre più voluttuosa.
Negli anni Sessanta cambia tutto di nuovo: la donna rompe gli schemi, scende in piazza, manifesta, si comporta come gli uomini. Tradotto: le curve vanno in soffitta, seno, vita, fianchi e glutei perdono centimetri, gli abiti si rimpiccioliscono per adattarsi alle silhouette sempre più esili. Nel 1963 debutta la famosa dieta Weight Watchers - che prevede un assortimento bilanciato e variato dei cibi, gruppi di auto aiuto e motivazionali e sull’attività fisica - e le signore che vogliono assomigliare alle icone Twiggy e Jean Shrimpton si mettono al lavoro.
Poi, negli anni Novanta arrivò lei, Kate Moss, "the waif", la trovatella che solcando le passerelle di tutto il mondo rivoluzionò, ancora una volta, l'idea di bellezza: insieme alla collega Jodie Kidd, infatti, questi sono i tempi dell'heroin chic, un'estetica fatta di visi scarni e occhi vuoti. Epoca conclusa grazie a Gisele Bundchen, che con il suo stile di vita sano e gli addominali scolpiti riporta l'ago della bilancia al suo posto.
Il resto è passato prossimo: nel 2000 irrompe sui palcoscenici di mezzo mondo Britney Spears, diventando il modello di una generazione cresciuta alle soglie del nuovo millennio. E siamo arrivati ad oggi, alla moda che riscopre la bellezza curvy ai fondoschiena generosi di Kim Kardashian, Nicki Minaj e Beyoncé - il cui mantra sembra essere "più grande è, meglio è!" - che farebbero inorridire le donne dal vitino a vespa degli anni Venti. Per il resto della storia non resta che viverla.