Minimal 2.0: Hermès guarda al futuro
Tradizione e freschezza si fondono nella collezione prêt-à-porter che ha segnato il debutto di Nadège Vanhee-Cybulski alla direzione di Hermès. Sulle passerelle parigine la donna dell’Autunno/Inverno 2015-2016 sarà un’amazzone dal look minimal.
L’attesa era palpabile: i riflettori della Paris Fashion Week erano tutti puntati su Nadège Vanhee-Cybulski, nuovo direttore artistico per il prêt-à-porter femminile della maison Hermès. Nel terzultimo giorno di moda nella Ville Lumiere, però, chi si aspettava i fuochi d’artificio è sicuramente rimasto deluso. In passerella ecco invece un debutto in sordina come si confà alla filosofia di sofisticata distinzione che scorre nel DNA della griffe.
Una collezione, dunque, incentrata sul (sempre vincente) mix stilistico di eredità e tradizione scosso, però, da un alito di briosa freschezza: «Ho voluto raccogliere l’eredità e la tradizione della maison - ha commentato la designer a margine della presentazione - e portare questo bagaglio in una donna contemporanea». E così è stato.
Contemporanee sono state, per esempio, le scelte cromatiche coraggiose che hanno abbandonato le palette naturali virando su tonalità brillanti capaci di modificarsi a seconda delle diverse consistenze dei tessuti. Innovativi, poi, gli stessi inusuali tessuti che si sono modellati sulle forme più classiche. Classiche, invece, sono comparse appunto le forme, con linee generalmente minimal e palesi citazioni all’universo equestre, che caratterizza la griffe parigina.
Come impongono le direttive stagionali ecco poi il ritorno del velluto e, a sorpresa, un grande spazio dedicato al vitello. Nel suo complesso una collezione che non nega il passato ma, piuttosto che rimpiangerlo, ne fa tesoro per affrontare il presente. Una linea contemporanea e minimal che dice no agli eccessi lasciando la parola ai materiali e ai tagli. Tagli modernamente d'antan.
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