"Il mio corpo è tuo": Ilma Gore, l'artista che si fa tatuare i nomi degli sconosciuti

Il mio nome tatuato su di te. Una volta bisognava conquistare anima e cuore di una persona per ottenere un gesto d’amore tanto evidente (e imprudente). Oggi, eliminato qualunque coinvolgimento sentimentale, bastano dieci dollari. Un modo come un altro, nell'epoca in cui tutto è effimero, per partecipare alla vita degli altri in salsa Social. E creare un'opera d’arte, di body art, per la precisione. 

L’artista in questione ha 22 anni, si chiama Illma Gore, è una ragazza bionda che di tatuaggi ne ha già parecchi, vive a Los Angeles, ma è australiana di Brisbane, ha una testa rasata, grandi occhi blu e carnose labbra rosse. Il suo progetto, finanziato in crowdfunding, usa il denaro di chi desidera lasciare un ricordino sulla sua pelle, finché morte non li separi. Chi apprezza, aderisce, tutti gli altri stanno a guardare. "C'è qualcosa di assurdo e meraviglioso nell'avere dei perfetti estranei e i loro nomi tatuati sulla mia pallida pelle" spiega. E a chi si domandasse perché, lei, candida, risponde:  "Semplicemente perché posso. Io sono la mia tela finale, una tela che respira e che non potrà essere venduta in una galleria d’arte".

Lanciata su Kickstarter poi passata a Tattoo Me, la campagna di raccolta fondi è stata spostata su Gofundme senza troppe spiegazioni. Listino alla mano, con 25 dollari si può aggiungere un secondo nome, 50 dollari assicurano al mecenate di turno una fotografia ricordo dell’opera d’arte completata, per aggiungere un disegno si arriva a cento dollari. Finora, la maggior parte degli aspiranti ha impegnato il proprio nome, ma non mancano quelli che hanno abbracciato il potenziale esplosivo del progetto. Soprannomi come "snooty pizza" o "tobacco rat" o dichiarazioni come "Cam & Jenny 4ever" si sono aggiudicati l'immortalità sul corpo di Ilma. 

La raccolta di denaro destinata a finanziare una mostra di Ilma, è stata un successone: l’artista si era posta come primo obiettivo di raccogliere seimila dollari, ma è balzata subito a quota 10mila e 500. A quel punto si è accorta di poter fare ulteriore spazio per i tatuaggi (a lavoro fatto potrebbero essere circa 2.500) e ha rilanciato: la meta sono 15mila dollari, denaro che le permetterà di aggiungere all’impresa anche un documentario che racconti le sessanta ore che dovrà passare sulla poltrona di un body writer prima di potersi guardare allo specchio e dire a ciascuno dei suoi tatuaggi (e dei rispettivi inventori): il mio corpo è (anche) tuo.