Tattoo: l'autunno è la stagione dei pentiti e della rimozione dei tatuaggi
Nella lista dei to do dell'autunno il tatuaggio è in zona podio. A giudicare da quanto sono impegnati tatuatori e dermatologi verrebbe da pensare che sia uno degli effetti della prova costume: c'è chi torna dalle vacanze e non vede l'ora di farsene uno (tra il 2009 e il 2013 l'impennata è stata del 442%) e c'è chi (uno su tre) non lo sopporta più e corre a farselo cancellare (o per lo meno coprire con il trucco). D'altra parte questo è il momento giusto: archiviato il sole estivo, la pelle rimarrà nascosta e protetta per mesi, l'ideale per chi vuole scrivere o rimuovere. Ma andiamo con ordine, perché il tatuaggio accompagna l'uomo dalla notte dei tempi e continua a regalare sorprese.
I pentiti
Se il tatuaggio più antico ha 5300 anni e risale ai tempi della mummia di Similaun - ritrovata dagli archeologi tutta tatuata -, il più moderno e più richiesto (e anche tra i più difficili) dalle girls è quello con pizzi e merletti. Quella dei tatuati è una popolazione mondiale di venti milioni di persone - il 60% sono uomini fra i 16 e i 36 anni. Gli italiani dipinti sono circa un milione e mezzo e i ragazzi tra i 12 e i 18 anni sono il 7,5%. Eppure un tatuato su quattro si stanca di quel segno sul corpo già dopo il primo anno.
Poi ci sono i casi in cui il tatuaggio va rimosso per problemi di salute: ''chi ha un tatuaggio, infatti - spiega Nicodemi - può avere problemi nel sottoporsi a esami come la risonanza magnetica, per l'effetto del magnete che attrae i metalli pesanti contenuti nei colori dei tatuaggi. I rischi sono ustioni e bruciature locali''. Oggi è possibile far sparire un tatuaggio di medie dimensioni anche in sole due sedute, grazie a un doppio trattamento in una stessa giornata a distanza di trenta minuti l'uno dall'altro. Sempre a tutela della salute, secondo Nicodemi, sarebbe necessario che "i tatuatori rilasciassero ai propri clienti una scheda con le indicazioni sui coloranti utilizzati e la profondità di inserimento nella pelle, per rendere meno difficoltoso il lavoro del medico che poi eventualmente dovrà toglierli''. Senza contare i rischi di reazioni allergiche, spesso sottovalutati, ai pigmenti usati.
Le tecniche di rimozione
Last but not least c'è il trucco, nel senso di make up che è davvero in grado di fare miracoli. Pazienza permettendo.