Benvenuta Lammily, la Barbie "normale"

Giusto in tempo per Natale, debutta nei negozi Lammily, l'anti-Barbie dalle forme di una 19enne media che per accessori ha gli stickers delle imperfezioni dei comuni mortali: cicatrici, cellulite, brufoli e tatuaggi.  

Lammily doll ha le forme di una 19enne della porta accanto: è una ragazza nella media, acqua e sapone.


Niente tacchi: si regge su se stessa la Barbie normale. Pardon, l'anti-Barbie che sbarca sugli scaffali dei negozi pronta per finire sotto gli alberi di Natale delle famiglie di mezzo mondo. Si chiama Lammily doll, ha le forme di una 19enne della porta accanto, una ragazza nella media, acqua e sapone, che può avere qualche brufolo, qualche tatuaggio, qualche chilo di troppo e magari anche un po' di cellulite e una cicatrice. Insomma, bye bye bellezza mozzafiato. 

Se n'è fatta di strada dal lontano 1959, quando Ruth Handler, osservando sua figlia giocare con le bambole, ebbe un'illuminazione che il marito - co-fondatore della Matteltrasformò in un affare milionario: in un mondo di balocchi a misura di neonato, perché non creare la prima bambola adulta? Detto fatto, la chiamarono Barbie, come la figlia, e da allora la bionda di plastica più famosa al mondo si è trasformata in un modello non solo fisico, ma anche sociale ed economico con case da sogno, macchine ruggenti, camper accessoriati, vestiti trendy che più trendy non si può. E allora ecco che Lammily, con le sue imperfezioni, è la risposta commerciale alle pressioni di chi da sempre accusa la collega bionda di inculcare nei bambini una serie di stereotipi sbagliati, dal concetto di bellezza femminile a quello di realizzazione professionale e sentimentale.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Sex Roles, giocare con Barbie potrebbe condizionare l'inconscio delle bambine e ridimensionarne i sogni di carriera. Tradotto: se ci giochi poi non aspiri più a diventare medico, scienziata, astronauta. Gli esperti della Oregon State University hanno dimostrato che dopo qualche minuto di gioco con Barbie le bambine - a cui è stato chiesto di indicare una lista di dieci professioni che avrebbero potuto fare da grandi - restringono il campo ai mestieri più "femminili". Un effetto che non si è riscontrato nelle bambine abituate a giocare con bambole più "neutre".

D'altra parte il designer Nickolay Lamm, il papà della bambola alta 28 centimetri prodotta grazie a un progetto crowd sourced, lo dice chiaro: "Volevo insegnare alle ragazze il rispetto del proprio corpo, bello o brutto che sia". Nei fatti Lammily, che per accessori ha gli stickers delle imperfezioni fisiche e cutanee delle persone normali, è l'opposto della collega troppo bionda troppo bella e troppo frivola per essere vera. Lammily - il cui motto è "medio è bello" -, sfoggia una bellezza castana e dimessa, per offrire alle bambine un'idea più realistica e meno sessualizzata delle forme del corpo femminile. Nulla è stato affidato alla fantasia: le misure della bambola arrivano dai Centers for Disease Control che fanno i conti sulla diffusione dell'obesità negli States e che ben conoscono le forme di una donna in carne e ossa. 


Senza contare le polemiche che Barbie ha scatenato negli anni tra i sostenitori dell'educazione (e quindi anche dei giochi) unisex. Per comprendere la portata di quello che è diventato un vero e proprio movimento di pensiero, in paesi come la Svezia e la Francia ci sono scuole materne dove i bambini non sono né maschi né femmine. I genitori non glielo dicono, lasciano che lo scoprano da soli. Fino ad allora sono hen, creature neutre apostrofate con un pronome artificiale e asessuato coniato negli anni Sessanta da un giornalista. Gli hen giocano con giochi neutri, ascoltano favole neutre e disegnano famiglie neutre: "papà e papà", "mamma e mamma", "1 e 2". Chiara Baietto, neuropsichiatra infantile, vede nella via di mezzo la soluzione ideale: "ci sono momenti della crescita in cui i modelli d'identificazione sono necessari e rassicuranti. D'altra parte, però, non bisogna esasperarli: l’ideale sarebbe accogliere le diversità e integrarle: nelle scuole dovrebbero esserci aree tipiche e aree neutre, i maschi dovrebbero sperimentare giochi da femmina e viceversa".
 
E allora benvenuta Lammily, ti auguriamo di entrare nelle case di mezzo mondo e di giocare con i  bambini che le abitano. Femmine o maschi che siano, s'intende.

Copyright foto: Kika Press  
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