Kim Rossi Stuart, un italiano a Parigi
L'attore si racconta tra carriera (in Francia) e famiglia (in Italia). E risponde a chi parla di matrimonio.
Kim Rossi Stuart è considerato come uno degli attori più belli del nostro cinema. Nemmeno la Francia è immune al suo fascino. L’attore italiano (ma di origini scozzesi, tedesche e olandesi) è appena sbarcato nei cinema francesi con L’ex de ma vie, un film della regista francese Dorothée Sebbagh. Il suo personaggio, Nino, è un italiano romantico e sognatore, sposato con una musicista parigina (Géraldine Nakache) che vorrebbe il divorzio. Nel film, i suoi occhi di ghiaccio e il suo accento cantilenante fanno strage di cuori. Nella vita, l’attore è fedelissimo alla collega Ilaria Spada: i due sono fidanzati da quattro anni e hanno un figlio, Ettore, nato nel 2011. Alcuni mormorano che ci siano un secondo figlio e un matrimonio in vista. Nell’attesa, Kim Rossi Stuart non perde di vista la carriera, in Italia e non solo.
Le piacerebbe continuare a lavorare all'estero?
Sì, mi piacerebbe. Quando penso all'estero penso soprattutto alla Francia: a Parigi, mi sento a casa.
Recitare in un film in francese è stata una sfida?
È stata una sfida impossibile. Ho avuto molto poco tempo: ho fatto una full immersion totale di un mese. Il fatto è che non si tratta solo di parlare, ma di dare vita a un personaggio che ha tutta una serie di caratteristiche…
Tra l'altro, lei ha esordito a cinque anni in un Fatti di Gente Perbene, un film con la celebre attrice francese Catherine Deneuve...
A quel film associo una sensazione di piacevolezza. Mi sono rimaste impresse delle immagini. Mi ricordo che c'era una scena in un vagone e io dovevo stare tra le braccia di Catherine Deneuve. Mi addormentai e mi risvegliai alla fine delle riprese...
Ne L’ex de ma vie ci sono diversi stereotipi sugli uomini italiani. A lei è mai capitato di confrontarsi con questo genere di cliché?
Onestamente non ci ho mai fatto caso. Nessuno può sfuggire alle etichette, ma è anche vero che io non sono l'italiano tipico. Anzi, vengo spesso scambiato per “qualcos'altro”!
Il suo personaggio ama molto i bambini e sarebbe pronto a diventare un padre casalingo. Lei sarebbe disposto a rinunciare alla carriera per suo figlio?
[Il suo sguardo si illumina] Direi di sì. Quando è nato Ettore, non ho lavorato per due anni. Ho voluto passare il massimo del tempo con lui. Ho sempre lavorato fin da quando ero piccolo con una determinazione totalizzante. Avere un bambino mi ha aiutato a fermarmi. Sicuramente un figlio è la priorità assoluta per quasi tutti i genitori: è anche una questione di conservazione della specie!
Lei e la sua partner [Ilaria Spada] state pensando di avere un altro bambino?
Ci stiamo pensando, anche se siamo reduci da un periodo di notti insonni e l'idea di ricominciare ci fa un po' paura!
Pensate anche al matrimonio?
Di solito non amo parlare di cose private. I giornali dicono che ci sarà un matrimonio? Lo dico anch'io, ma non so quando.
E dove le piacerebbe andare in luna di miele? A Parigi come il suo personaggio?
A me non piace essere troppo convenzionale. Sarebbe perfetto anche andare dietro casa, l'importante è che si stia bene insieme.
Può darci qualche anticipazione su Maraviglioso Boccaccio, il film che ha appena girato con i Fratelli Taviani?
Io faccio Calandrino, un personaggio che si presenta in più novelle. Mi sono proposto io per interpretare questo ruolo; i fratelli Taviani non l'avevano ancora assegnato, e hanno accettato di darlo a me. È stata una bella esperienza, mi sono trovato veramente bene con loro.
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