Lupus eritematoso sistemico: cause, sintomi e cura

Il lupus eritematoso sistemico (o lupus eritematoso disseminato) rappresenta la forma più ricorrente di lupus. Il termine lupus, più generico, è generalmente utilizzato per disegnare questa malattia. Esistono diverse forme di lupus, quali il lupus eritematoso discoide, il lupus neonatale o ancora il lupus farmaceutico. Ecco i dettagli.

Definizione

Il lupus è una malattia autoimmune cronica, di manifestazioni diverse, che può colpire uno o diversi organi, come la pelle, le articolazioni, le cellule del sangue, i reni e il cuore. Una malattia autoimmune si caratterizza dal mal funzionamento del sistema immunitario, quando questo colpisce le cellule dell’organismo e le distrugge. La complicazione renale è il principale rischio di questa patologia. Il lupus eritematoso disseminato è una delle patologie autoimmuni più frequenti. Esso colpisce diversi organi ed è responsabile di diverse manifestazioni cliniche. Questa patologia colpisce maggiormente le donne, spesso giovani, tra i 15 e i 45 anni. Il lupus eritematoso disseminato può comparire anche a causa dell’utilizzo di alcuni farmaci. Il numero di persone colpite dal lupus varia tra un caso su 1600 a un caso su 3200.

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Tipi di lupus eritematoso

Lupus eritematoso sistemico

Lo stress, l’esposizione al sole, alcuni farmaci, fattori ormonali e ambientali possono giocare un ruolo importante nello sviluppo di questa malattia che evolve a riacutizzazioni periodiche. La maggior parte dei pazienti colpiti da lupus soffrono di dolori articolari (artralgie), in particolare a livello delle mani e del polso. Il trattamento è farmacologico a base di corticosteroidi che permettono di ridurre le infiammazioni articolari. L’esposizione al sole è fortemente sconsigliata.

Lupus celebrale

Il lupus celebrale si manifesta soprattutto per la presenza di ematomi celebrali, astenia, cefalee, convulsioni, perdita di peso e di memoria. Il trattamento del luposo è farmacologico e include FANS, cortisone e immunosoppressori.

Lupus cutaneo discoide

Il lupus cutaneo discoide si caratterizza da delle lesioni a livello delle guance e del naso simili a delle macchie rosse. Le lesioni più gravi lasciano cicatrici e infezioni della pigmentazione (colore della pelle). Esistono delle creme ad uso topico a base di cortisone.

Fattori di rischio e cause

Il lupus colpisce più frequentemente le donne (circa il 90% dei pazienti) e le persone di pelle nera. Tra i fattori di rischio e le cause implicate nella manifestazione del lupus: lo stress e il troppo lavoro, l’esposizione al sole, la gravidanza o il parto, e alcuni farmaci quali procainamide, chinidina, idrazina, virus Epstein-Barr e/o una condizione genetica.

Sintomi

I sintomi della malattia del lupus sono vari: stanchezza, perdita di peso e febbre sono i più presenti, accompagnati da dei dolori localizzati a livello delle articolazioni e da lesioni della pelle o delle mucose, rossori e squame, impressione di avere la pelle che si stia staccando e che tocca essenzialmente il viso. Spesso si manifesta un aumento del volume delle ghiandole e possono essere colpiti altri organi, come il cuore, il rene, i polmoni, il fegato in maniera incostante e con sintomi diversi. La malattia evolve a poussée con fasi di riacutizzazione e di remissione. L’apparizione di un’eruzione cutanea (eritema facciale), eritema articolare (poliartrite), febbre, stanchezza, dolori muscolari, pleuresia, dimagrimento discreto e/o pericardite possono orientare verso la diagnosi della malattia del lupus.

Diagnosi

La diagnosi si stabilisce in presenza di sintomi clinici e/o segnali biologici caratteristici (aumento degli anticorpi antinucleo ANA nel sangue). La diagnosi si conferma dopo un esame approfondito che ricerca la presenza o l’assenza di segnali possibili. Analisi del sangue sono effettuate per ricercare altri argomenti di sospetto e a conferma della diagnosi. Infatti, proprio attraverso esami di laboratorio si mettono in evidenza alcuni numeri degli anticorpi spesso presenti nel decorso della malattia.

Evoluzione del lupus e complicazioni

L’evoluzione del lupus è fluttuante: la mattia alterna periodo di riacutizzazione (spesso è innescata da fattori ambientali) a periodi di remissione più o meno lunghi. In caso di malattie renali, un 20-30% delle nefropatie connesse al lupus evolve in un’insufficienza renale cronica in un lasso di tempo che può variare tra i 5 e i 10 anni. Monitorando l’evoluzione del lupus, che come si è detto tende a colpire in prevalenza le donne, è possibile programmare una gravidanza.

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Cura

Il trattamento del lupus consiste nel contrastare l’infiammazione e nel diminuire l’attivazione del sistema immunitario. Esso si basa sulla somministrazione di antinfiammatori non steroidei, di analgesici in forme benigne, cortisone in forme più avanzate e immunosoppressori, al fine di diminuire l’attacco di anticorpi contro le cellule dell’organismo. Gli immunosoppressori hanno degli effetti secondari conseguenti. Un monitoraggio di tipo biologico deve essere programmato durante tutto il trattamento, seguito dal paziente per tutta la sua vita. Il lupus non è una malattia mortale ma non ha prospettive di guarigione totale. Le cure sono mirate a diminuire i sintomi e non a farli scomparire del tutto.

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