Linfoma di Hodgkin: sintomi, cause e trattamento
Il linfoma di Hodgkin è un tumore che colpisce anziani o giovani fra i 20 e i 30 anni. Eccone sintomi, cause e terapia.
Cos’è il linfoma di Hodgkin
Il linfoma di Hodgkin, o linfogranuloma maligno, è un tumore del sistema immunitario (sistema linfatico), abbastanza raro se confrontato al linfoma non Hodgkin. La malattia porta il nome del Esso è caratterizzato all’esame microscopico dalla presenza delle cellule di Reed-Sternberg, assenti nel linfoma non Hodgkin. Colpisce tutte le stazioni linfatiche: linfonodi, milza, tonsille e sistema linfatico sottomucoso (intestino, mucosa dell’orofaringe) suo scopritore, che lo descrisse per la prima volta intorno al 1830.
Differenza con il linfoma non Hodgkin
La differenza tra il linfoma di Hodgkin e quello non Hodgkin è la presenza all’esame istologico, solo nei linfomi di Hodgkin delle cellule di Reed Sternberg. Questa differenza è importante perché i due tipi di linfoma hanno terapie e sopravvivenza diverse.
Sintomi
Il linfoma di Hodgkin esordisce in genere con la tumefazione dei linfonodi delle stazioni superficiali (ascella, inguine, linfonodi laterocervicali) o profonde (mediastino), spesso associata a sintomi generali: aumento della temperatura corporea, sudorazione (soprattutto notturna), prurito, astenia, tosse secca e dolore. I linfonodi sono di consistenza dura e non dolenti alla palpazione: nel 60% dei casi sono interessati i linfonodi laterocervicali, nel 20% i linfonodi mediastinici, linfonodi inguinali nel 7% e i linfonodi ascellari nel 5%. Inoltre possono essere coinvolti anche organi extralinfatici come fegato e midollo osseo
Spesso i sintomi generali, peraltro non specifici, non sono molto pronunciati, la qual cosa determina un misconoscimento della malattia nelle fasi iniziali, anche perché i sintomi generali sono comuni a numerose patologie. Per ottenere una diagnosi certa si affetta, di norma, un esame istologico del linfonodo coinvolto.
==Cause===
Le cause del linfoma di Hodgkin non sono ancora state individuate con certezza. Tuttavia, è fortemente indiziato il virus di Epstein Barr (herpes virus responsabile della mononucleosi infettiva) e si sospetta che le cause possano anche avere un legame con alterazioni del sistema immunitario.
Terapia
Il trattamento del linfoma di Hodgkin prevede radioterapia (efficace nei primi tre stadi di malattia) e chemioterapia (eseguita con associazione di più farmaci antiblastici). Attualmente soprattutto in caso di recidiva si può ricorrere alla terapia con cellule staminali autologhe o eterologhe HLA identiche.
Stadi di malattia e sopravvivenza
Una volta eseguito l’esame istologico si procede alla stadiazione della malattia, secondo Ann Arbor,che prevede 4 stadi.
Il primo stadio vede coinvolto un solo linfonodo, il secondo due o più linfonodi situati dallo stesso lato del diaframma o coinvolgimento isolato di un organo o sito extralinfatico, il terzo vede coinvolti linfonodi da entrambi i lati del diaframma, con eventuale coinvolgimento della milza, o coinvolgimento anche di organi o siti extralinfatici o di entrambi. Il quarto, infine, è caratterizzato da un coinvolgimento diffuso o disseminato di più organi o tessuti extralinfatici, con o senza interessamento linfonodale. Ogni stadio si definisce A o B in base all’assenza o presenza di sintomi sistemici (febbre, sudorazione notturna, prurito e perdita di peso). Tale stadiazione serve a stabilire l’opportuna terapia e a permettere di seguire la malattia dal punto di vista clinico.
Il linfoma di Hodgkin è una malattia che, se ben trattata, ha percentuali di sopravvivenza a 5 anni dell’86%.
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