Sbiancamento anale: la moda da seguire con cautela
Sempre più popolare negli Usa, lo sbiancamento anale è il trattamento estetico per riportare l'orifizio agli antichi splendori: basta evitare le creme a base di idrochinone e mercurio.
Cos'è lo sbiancamento anale
Rilanciato dallo scherzo fatto dalle Iene all'ex velina Giulia Calcaterra e all'ex corteggiatore di Uomini e donne Mariano Catanzaro, lo sbiancamento anale è un trattamento estetico (molto più diffuso di quanto s'immagini) volto a eliminare le macchie scure (melasma) che con gli anni si creano (anche) intorno all'orifizio. Divenuto popolare tra gli attori americani di film porno, l'anal bleaching si è presto trasformata in una moda nella Miami del Terzo millennio emancipato che, in breve, ha contagiato mezzo mondo: dalla Colombia al Venezuela fino al Vecchio Continente è diventata una delle voci dell'estetica intima.
Anzitutto va precisato che il fine della pratica è unicamente estetico. Altrettanto, va chiarito che per molti pazienti è l'occasione per recuperare una vita sessuale più serena. Tendenza che rientra nel boom della chirurgia estetica delle parti intime capitanata dal boom delle richieste di vaginoplastica.
Sbiancante anale fai da te? No, grazie!
Sia come sia, i metodi per riportare la pigmentazione dell'orifizio agli antichi splendori sono più d'uno ma oltre ai benefici è importante considerare anche gli effetti collaterali. Il più diffuso, economico ma dall'effetto temporaneo, è quello del fai da te, utilizzando le creme sbiancanti disponibili in commercio. L'importante è tenersi alla larga dai prodotti a base di idrochinone e mercurio, cosmetici vietati in tutti i paesi dell'UE per i sospetti effetti cancerogeni ma reperibili online e in alcune preparazioni galeniche. Va inoltre precisato che l'esposizione ai raggi solari rischia di vanificare il tutto e, anzi, di dare una colorazione ancora più scura all'orifizio. Da evitare anche i prodotti a base di acido azelaico, meno rischioso dell'idrochinone, vietato e poi riammesso, ma dall'applicazione dolorosa e spesso fonte di dermatiti nelle zone trattate.
Schiarimento anale con il laser
Alternative alle creme sbiancanti sono i peeling a base di acido glicolico o acido mandelico e fenolo - che, tuttavia, si rivelano fastidiosi - e quelli con il laser, i più efficaci, confortevoli e costosi (i prezzi oscillano da 500 a 1500 euro a seconda delle sedute necessarie): il fascio di luce agisce rompendo le particelle di colore (la melanina) e dopo una decina di giorni (e una decina di passate di pomate emollienti) i risultati si vedono. Ci sono poi alcuni chirurgi che inseguono la via di mezzo attraverso iniezioni di acido ialuronico e preparati biorivitalizzanti volti a ridare idratazione alla pelle che, tuttavia, non si schiarisce più di tanto ma acquista tonicità.