Scoop o pesce d'aprile? Le bufale più riuscite

Il primo aprile è il giorno degli scherzi: dal classico foglietto attaccato alla schiena alla telefonata anonima nessuno è immune. Via libera così al reportage sull'albero degli spaghetti, alla notizia della chiusura di YouTube e a Google Nose per riprodurre profumi (e puzze) direttamente sullo smartphone. E quest'anno?

Le bufale giornalistiche datate 1 aprile sono antiche come i mezzi di comunicazione. Ricordate l'albero degli spaghetti in Svizzera?


Che lo si chiami Pesce d’Aprile o Aprilscherz, come fanno gli svizzeri e i tedeschi, il risultato non cambia: il primo giorno di aprile è storicamente il giorno preferito dai burloni a ogni latitudine. Dal classico disegno attaccato sulla schiena al più elaborato scherzo telefonico, nessuno può considerarsi immune dalla presa in giro ma la situazione si complica non poco quando ad essere presi di mira sono i mezzi di comunicazione di massa. 

Chi pensa che le (false) notizie bomba datate 1 aprile siano una prerogativa di Internet si sbaglia di grosso: la tradizione delle bufale, diventate scoop per un giorno, è infatti antica quasi come il giornalismo stesso. Più di cinquant’anni fa, correva l’anno 1962, il pesce più riuscito fu in Svezia quando, all’edizione serale del TG, l’esperto Kjell Stensson annunciò la nascita di una tecnologia capace di rendere a colori le immagini trasmesse sul piccolo schermo. “Stanchi – disse, grossomodo -  delle trasmissioni in bianco e nero? Da oggi ecco la velina di nylon da applicare alla televisione per vedere immagini a colori”. Ovviamente si trattava di un falso e gli svedesi dovettero pazientare ancora otto anni prima di vedere i colori sul piccolo schermo. Ancora più antico, risale al 1957, il pesce d’aprile firmato BBC che, agli attoniti telespettatori, mostrò il primo albero degli spaghetti. In Svizzera, disse l’affidabile e rispettabilissima emittente britannica, la pasta cresce in natura. Falso, naturalmente. 

Anno che vivi, bufala che trovi e, in tempi più recenti, le beffe giornalistiche hanno animato le piattaforme 2.0. Nel 2013, per accogliere il mese di aprile, YouTube annunciò che la piattaforma di condivisione video sarebbe stata chiusa mentre Twitter preferì stupire i suoi utenti proclamando solennemente l’abolizione delle vocali: dall’1 aprile 2013 i microblogger avrebbero dovuto imparare a comunicare utilizzando solo le consonanti. Ancora di più, nello stesso anno, fece il colosso Google (da sempre campione di beffe online) lanciando Google Nose l’applicazione per Android capace di riprodurre, a mezzo smartphone, tutti i profumi del mondo

L’anno scorso è stato invece il primo aprile dei selfie e il motore di ricerca non ha deluso i burloni del web annunciando Gmail Shelfiem, un programmino per condividere, in un attimo, gli autoscatti coi propri contatti di posta elettronica. Testimonial Katy Perry. Cosa aspettarci per quest’anno? Restano da battere i pesci migliori del 2014: lo sbarco dei Pokemon su Google Maps e l’eau de parfume alla delicata fragranza di... patatine al formaggio.  


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