Noomi Rapace in Seven Sisters, sette versioni di un'eroina action
Noomi Rapace interpreta sette sorelle gemelle nel film di fantascienza di Tommy Wirkola al cinema dal 30 Novembre.
Gli effetti dei cambiamenti climatici in tutto il mondo invadono lo schermo con una serie di scene allarmanti per introdurre Seven Sisters, il nuovo film diretto da Tommy Wirkola, al cinema dal 30 Novembre grazie a Koch Media.
Dopo le conseguenze sull’ambiente e la natura, sono gli esseri umani a risentire di questo disastro globale con la diffusione di difetti genetici che portano ad un incremento delle nascite letteralmente fuori controllo. Un’algida Glenn Close nei panni di Nicolette Cayman, decide così di attuare la “legge sul figlio unico” (Child Allocation Act) per controllare la sovrappopolazione ed evitare l’esaurimento delle risorse, nonchè l’estinzione del genere umano. Il suo metodo prevede di addormentare tutti i bambini in un lungo criosonno, tranne il primogenito che ha il diritto di crescere come figlio unico al fianco dei propri genitori. Willem Dafoe si ribella al sistema nei panni del nonno di sette bambine nate dalla figlia scomparsa prematuramente e le addestra per farle vivere tutte insieme all’interno della stessa casa, con le dovute precauzioni. Ognuna di queste sette personalità molto diverse tra loro, per un giorno alla settimana, esce di casa fingendo di essere Karen Settman. Ma il gioco si complica con il passare degli anni e il destino ha in programma qualcosa di più complesso.
Seven Sisters, un thriller ricco di azione
Seven Sisters è un thriller ambientato in un futuro distopico con sette versioni di Noomi Rapace che conferma il suo talento, dando vita a sette personaggi diversi nella gestualità, nelle espressioni e nell’aspetto fisico. Una prova simile a quella di Cate Blanchett nel recente Manifesto o alla sperimentazione di James McAvoy in Split di M. Night Shyamalan.
Se nella prima parte del film il regista ci presenta una società dittatoriale governata da una donna senza scrupoli che si preoccupa solo del fine senza preoccuparsi dell’etica del mezzo, nella seconda metà Noomi Rapace si trasforma in una guerriera determinata, una vera e propria eroina action sullo stile di Tom Cruise in Minority Report, film del quale Seven Sisters ripropone anche l’atmosfera e la fotografia.
Wirkola racconta una storia sci-fi con una forte componente action, lasciando spazio a sparatorie, combattimenti coreografici ed inseguimenti. Non ha scommesso sull’originalità, ma si è lasciato trasportare da una formula già ben collaudata sul grande schermo e di facile fruizione.
La libertà di essere se stessi
Oltre l’estetica che sembra derivare da un videogame, Seven Sisters analizza uno schema sociale corrotto e inquietante, in cui la vita perde il suo valore più tradizionale, in nome di un futuro. La sceneggiatura si muove tra cospirazione, equilibri politici, bugie e tradimenti, per costruire un thriller che intrattiene con un ritmo dinamico, mentre punta i riflettori su temi come la clonazione, l'aborto e il disastro ambientale.
La molteplice identità della protagonista permette di riflettere sulla libertà di essere se stessi. Lunedì e le sue sei sorelle sono prigioniere di una vita piena di limiti e censure. Vale la pena di vivere fingendo di essere qualcun altro per sempre, senza la possibilità di portare avanti una relazione sentimentale o i propri sogni personali e professionali? Wirkola pone al suo pubblico queste domande attraverso una fantascienza classica e priva di ambizione. La solitudine di Karen Settman nascosta dietro sette maschere, è come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.