Seth Casteel firma Underwater Babies, ecco il vademecum per baby nuotatori
Il nuovo lavoro del fotografo Seth Casteel ritrae i neonati alle prese con le prime lezioni di nuoto e propone una riflessione sulla condotta da tenere in acqua con i più piccoli. Sirenette e delfini state attenti: ecco le regole del baby nuotatore.
Curiosi, buffi o divertenti ecco le immagini (artistiche) del volume Underwater Babies (in vendita su Amazon) che ritrae i bambini alle prese con le loro prime lezioni di nuoto. Autore degli scatti il fotografo Seth Casteel, star nel mondo della fotografia creativa e già ideatore dei simpatici (e famosissimi) click che ritraevano cani intenti a recuperare palline lanciate sotto il filo dell’acqua. Tra scatti chiaramente umoristici e facce vagamente spaventate l’artista torna a buttarsi in piscina mettendo questa volta al centro del set i neonati e approfittando dell’occasione per proporre una riflessione importante sulle morti causate da annegamento dei giovanissimi.
Copyright foto: Kika Press
Vademecum per sirenette
Lamortalità neonatale per affogamento è un’autentica piaga in America dove rappresenta la prima causa di decessi nella fascia 0-4 anni (e la seconda, dopogli incidenti d’auto, quando si guarda ai giovani tra 4 e 14 anni), in Italiala situazione è meno critica ma, dati alla mano, nella maggior parte dei casi èdovuta alla mancanza di controllo parentale. Ecco quindi che il progetto Underwater Babies nasce(anche) per sensibilizzare su una problematica sulla quale, specialmente invista dell’estate, vale davvero la pena di riflettere prendendo notadelle regole basilari di educazione acquatica promosse dall’Associazione Acquatic Education.
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Educazione prima di tutto
Educazione prima di tutto
Anche il mondo liquido ha le sue regole che devono esseretrasmesse ai bambini attraverso un’educazione quotidiana. Dai primi bagnettialla scoperta del mare i genitori dovrebbero essere capaci di spiegare aipropri figli la condotta da tenere per una buona acquaticità senza avere pauradi informarsi e aggiornarsi continuamente per affrontare (e insegnare adaffrontare) l’ambiente acquatico in tutta sicurezza.
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Ciascuno ha i suoi tempi
Ogni bambino, come sanno perfettamente le mamme e i papà, hai suoi tempi che, anche in questo caso, devono essere rispettati. La regola,quindi, è di stare attenti a non forzare la mano anticipando per forza unprocesso che sarà naturale. Per riuscirci via libera ai giochi che insegnino adaffrontare l’acqua divertendosi all’insegna della prudenza.
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Respirazione
La respirazione sott’acqua è alla base di tutto e, aibambini, bisogna insegnare a non avere paura ma anche ad essere sempre consapevolidei propri limiti. Per questo il consiglio è quello di abituarli lentamente afare a meno dei braccioli evitando di sfilarli improvvisamente per verificarela loro capacità di galleggiamento ma sgonfiandoli piuttosto un poco alla volta.
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Giochi marini
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A vista!
Anche quando spiagge e piscine sono controllate da unbagnino non perdete mai di vista i vostri bambini e assicuratevi di poterliraggiungere in modo veloce e semplice. Quando decidete di buttarvi con loro, oprima che siano loro a tuffarsi, controllate il fondale che deve essere liberoe, nei limiti del possibile, evitate di fare il bagno dove l’acqua è torbida.
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Attenti al freddo
La differenza di temperatura tra il corpo umano, chegeneralmente è attorno ai 37°, e l’acqua, normalmente tra i 18° e i 27°, provocauna reazione che è tanto più accentuata quanto è più grande il delta.Attenzione quindi a buttarsi bruscamente tra le onde dopo aver preso il soleoppure quando l’acqua è troppo fredda: nel dubbio è sempre meglio immergersi inmodo graduale. Per lo stesso motivo è consigliabile evitare bevande ghiacciateprima di tuffarsi.
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Mai da soli
Quando non c’è una sorveglianza preferite i bagni di gruppoperché anche al nuotatore più esperto può capitare un malore improvviso o unsemplice crampo che, però, può costare caro. Anche per questo è sconsigliatoentrare in acqua se non ci si sente in perfetta forma fisica: in questo casomolto meglio restare sul bagnasciuga o a bordo piscina rimandando le immersionia quando si starà meglio.
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Attenti agli spuntini
Il vecchio mantra della nonna è sempre valido: non bisognaentrare in acqua se non sono trascorse almeno tre ore da un pasto completo odue da uno spuntino. Stop. Inutile anche fare gli eroi per rendersi belli agli occhidegli amici: evitate di immergervi in condizioni metereologiche difficili,anche i nuotatori esperti possono incontrare seri problemi nel restare agalla quando il mare è mosso.
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