Il Brad Pitt iracheno, Karar Nushi, torturato e ucciso

Gli estremisti religiosi iracheni hanno rapito, torturato e ucciso Karar Nushi, “il Brad Pitt iracheno” che sfoggiava lunghi capelli biondi, look eccentrici e atteggiamenti omosessuali.
 

Karar Nushi, noto come il Brad Pitt iracheno, è stato ritrovato cadavere in una via di Baghdad. © YouTube

Si chiamava Karar Nushi ma lo avevano ribattezzato “il Brad Pitt iracheno” e così lo conosce oggi il mondo, dopo che il suo cadavere martoriato è stato ritrovato nel mezzo di Palestine Street, a Baghdad. Lo hanno rapito, poi torturato e ucciso. Perché lui, Karar Nushi, spiccava troppo con quel suo aspetto da bello e dannato e i suoi modi di fare decisamente poco allineati.

Sfidando i costumi islamici di un Paese che fa i conti con il fanatismo religioso, sfoggiava pubblicamente e senza vergogna i suoi capelli biondi lunghi alle spalle, i suoi look occidentali, il suo mestiere, i suoi atteggiamenti, le sue opinioni. Aspirante modello, promettente attore di tv e teatro, diligente studente alla facoltà di Arte e Spettacolo dell'università di Baghdad e soprattutto laico nella vita quotidiana, alle minacce ribatteva con le provocazioni. A chi lo intimoriva criticando i suoi presunti atteggiamenti omosessuali rispondeva annunciando la partecipazione a concorsi di bellezza e rifiutando l’uso strumentale della religione.

Che non si pensi, tuttavia, che non fosse credente: sciita di nascita, Karar aveva postato su Facebook diverse foto di quando, devoto nello spirito ma eccentrico nell’aspetto - codino biondo, berretto militare e camicia giallo limone -, era andato in visita ai luoghi sacri dell’Iraq. Provocatorio al punto che sembrava andarsele a cercare, Karar viveva la sua vita cercando di bucare l’oppressione che schiaccia il cielo del suo paese da troppi anni, ormai. L’ultima volta qualche giorno fa quando aveva raccontato i dietro le quinte dell’ultimo spettacolo, dove, con una parrucca riccia e bionda in testa, interpretava una donna.

Forse troppo, per chi vedeva in lui la personificazione del proibito. Sia come sia domenica è scomparso: i suoi familiari, preoccupati, hanno fatto denuncia e meno di 24 ore dopo il suo corpo martoriato e senza vita è stato trovato in mezzo alla strada. "Noi lo ricordiamo sorridente. Non avrebbe fatto male a nessuno", scrive un amico nel compiangerlo. Che aggiunge: "Anche se non approvavamo come si comportava, lo rispettavamo sempre. E lo rispettiamo anche ora da morto".

Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Il Brad Pitt iracheno, Karar Nushi, torturato e ucciso » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.