Katerina Laktionova: uccisa dall’anoressia, la madre la getta in mare
Il cadavere ritrovato nelle acque di Rimini è di Katerina Laktionova, 27enne russa morta di anoressia: la madre l'avrebbe vegliata per una settimana prima di infilarla in un trolley e affidarla al mare.
È di Katerina Laktionova il corpo nudo, senza vita, rannicchiato in un trolley, ritrovato lo scorso 25 marzo nelle acque del porto di Rimini. Katerina aveva 27 anni, era russa, soffriva di anoressia, era pelle e ossa: due anni fa aveva raggiunto la madre 48enne che in Romagna lavorava come badante ma da allora era stato un continuo dentro e fuori dall’ospedale. Fino alla fine: Katerina è morta di fame e secondo le prime ricostruzioni la madre (unica indagata) l’avrebbe vegliata per giorni, poi l’avrebbe rinchiusa in una valigia, affidata al mare per poi far ritorno a casa, in Russia e lasciarsi tutto alle spalle con il cuore spezzato.
Ad aiutare gli inquirenti a ricostruire la storia è stato un riminese che frequentava la madre di Katerina, insospettito dal ritrovamento di un cadavere di una giovane molto magra e dalla fuga improvvisa della donna che, si era giustificata, voleva riportare la figlia in Russia per sottoporla alle cure di un medico molto bravo. Lì per lì l’uomo le aveva creduto: sapeva bene in che condizioni disperate, quasi da reclusa, vivesse Katerina.
Poi però il dubbio ha iniziato a logorarlo finché ha chiamato la donna, in Russia: “Dimmi la verità, tua figlia è viva o morta?”. A quel punto la donna sarebbe scoppiata in lacrime ammettendo: “È morta, l’ho vegliata per giorni, poi ho perso la testa. L’ho chiusa in una valigia e l’ho buttata in acqua” annegando la vita, la morte, la disperazione e i sogni di due vite.