Antonio Grimaldi: "Ecco i miei abiti per Fiorella Mannoia a Sanremo"
Abbiamo incontrato lo stilista Antonio Grimaldi, che ci ha svelato ogni dettaglio degli abiti disegnati per Fiorella Mannoia a Sanremo 2017.
Un'emozione enorme per noi, incontrare la mente creativa non solo degli abiti Haute Couture che hanno fatto sognare durante la settimana dedicata all'alta moda parigina, ma anche dei modelli indossati da Fiorella Mannoia al Festival di Sanremo 2017. Parliamo di Antonio Grimaldi, che ci ha ospitato nel suo atelier romano alla scoperta dei vestiti da sogno della rossa cantante, salita al secondo posto del podio della kermesse più famosa della musica italiana. Ecco tutti i dettagli.
Come è nata la collaborazione tra lei e Fiorella Mannoia?
"Noi siamo molto amici e ci conosciamo da molti anni. L'ho seguita in tante delle sue copertine di dischi quindi diciamo che è nata naturalmente. Ormai è dal 2000 che lei si rivolge a me, anzi ora che ha festeggiato i suoi 40 anni di carriera, io le ho fatto tutti gli abiti della tournée, rivisitando i suoi look, partendo dagli anni '70, '80 fino al 2000."
Gli abiti di Sanremo invece?
"Gli abiti di Fiorella sono stati creati apposta per lei, in custom made. Tornava a Sanremo dopo 20 anni e ci andava con una canzone molto importante, quindi l'idea era quella di valorizzare la canzone e quasi far sparire lei, come fosse solo una voce, come Mina. Da qui nasce l'idea dello smoking, in modo che lei neutralizzasse la sua figura. Tutta la linea pensata per lei è stata ripresa dalla collezione d'alta moda. Il primo smoking aveva dei piercing su tutte le maniche, con taglio sartoriale e collo sciallato, ma il dettaglio forte era proprio questo dei piercing di metallo".
"Poi lo smoking si evolve e diventa sempre più ricco, nella serata in cui canta la cover. Qui è caratterizzato da un bustino con fascia da smoking e poi diventa più ricamato, ma sempre con dettagli in metallo. Anche qui ogni cosa è curata al massimo, per abbracciare la silhouette senza appesantire la persona e nascondere ciò che volevamo fosse la protagonista, ovvero la canzone". In nero, per valorizzare la figura senza metterla troppo in risalto, poiché il punto di forza su cui puntare era la canzone e non la figura. In questo modo, la Mannoia, viene esaltata in maniera impeccabile, senza però strafare.
"Per il gran finale, abbiamo voluto un abito in velluto rosso, molto drammatico, volutamente pulito, forte. Il modello riprende la collezione del nostro prêt-à-porter AI 2017/18, che sta partendo per Parigi. Quindi, velluto quindi, così opulento, forte, carnale con la sua carnagione chiara, secondo me era da standing ovation. Quello che voglio sottolineare è che è facile vestire una modella oppure prendere un abito da collezione e metterlo su una donna, ma in questa occasione abbiamo voluto fare qualcosa in più: non dovevo apparire io, non doveva apparire lei, ma solo la musica. Insomma, è stato volutamente fatto apposta."
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