Regno unito, la baby-sitter molesta e rea confessa rischia la galera

L’incubo di ogni madre: la baby-sitter che molesta i ragazzini. È successo in una cittadina dell’Inghilterra tra Oxford e Cambridge, la protagonista si chiama Mary-Ellen Mooney, ha 18 anni, i capelli biondi, lavora da commerciale in una compagnia di assicurazioni e, interrogata dal giudice in merito alle molestie, ha ammesso le sue responsabilità. La vittima è un ragazzino, ha 13 anni e c'è da scommettere che ricorderà per il resto della sua vita la vicenda. 

I fatti: la giovane stava sorvegliando i bambini di una famiglia di Milton Keynes, quando un amico (il 13enne di cui sopra) ha suonato al campanello e si è unito alla banda. Prima un po’ di giochi, poi tutti seduti sul divano a guardare la tv. A quel punto Mary-Ellen inizia a corteggiare il ragazzino, lo coccola e lo stuzzica. Poi passa al sodo: gli prende la mano e la infila dentro le sue mutandine. Secondo l’accusa, “il tutto sarà durato un minuto e i due si sarebbero anche baciati sulla bocca”. La diretta interessata ha confermato la ricostruzione e, a questo punto, rischia di finire in galera.

Perché la molestia non è finita lì. Nei giorni successivi la Mooney ha intercettato il ragazzino su Facebook e non l’ha mollato più, descrivendogli per filo e per segno quello che avrebbero potuto fare se si fossero rivisti. E invece si sono rivisti in nell’aula del tribunale di Amersham dove, il prossimo 10 novembre, la corte deciderà il suo destino.