Il cuscino della suocera: l’Echinocactus in casa
Ecco come prendersi cura dell'Echinocactus grusonii, per tutti il "cuscino della suocera", la pianta grassa perfetta anche per chi non ha il pollice verde.
È un cactus, si chiama Echinocactus grusonii ma, per lo meno in Italia, è noto come il “cuscino della suocera”. Soprannome che nasce dal suo aspetto apparentemente innocuo e dalla sua somiglianza con un porcospino: di forma tondeggiante - tanto che un altro dei suoi appellativi è “palla d’oro” -, è ricoperto di aculei, ha dimensioni notevoli - in natura arriva fino a 90 centimetri di diametro, in casa si ferma a 70 - e, compiuto il 12esimo anno d’età, regala fiori gialli dall’aspetto cotonoso. Insomma, come le suocere, è apparentemente innocuo, all'occorrenza pungente, ci mette un po' (di anni) prima di sbocciare, ma se lasciato tranquillo non dà fastidio a nessuno. Anzi, è una pianta d'appartamento.
Echinocactus: come prendersene cura
La posizione ideale è una zona luminosa dell’appartamento, in un vaso di cotto dal diametro compreso tra i 10 e i 30 centimetri, d’inverno non ha bisogno di acqua - d’estate necessita al massimo di qualche goccia - ma è importante che la temperatura non scenda mai al di sotto dei 5 gradi. Il suo più grande nemico sono le muffe e i funghi che possono svilupparsi per innaffiature eccessive.
Unica accortezza: va concimato in primavera, ogni 20 giorni, fino all'inizio dell'estate. Perfetto anche per chi non ha il pollice verde, il cuscino della suocera è la pianta d'interno ideale.