Piante d’appartamento : come annaffiarle?

Si sa, è importante annaffiare le piante d’appartamento. L’acqua è indispensabile per la loro crescita e salute. Ma spesso si fanno degli errori che rischiano di compromettere il loro rigoglio. Avete dei dubbi? Ecco le risposte alle domande più frequenti, per bagnare le piante nel modo giusto.

Non tutte le piante d'appartamento sono uguali, anche quando si tratta di annaffiarle!


Ogni quanto bisogna annaffiare le piante?

È una delle domande che ci si fa più spesso, e a cui non si può dare una risposta univoca. Non è sempre facile determinare il momento giusto per annaffiare una pianta. Di solito, è quando il terriccio comincia a diventare secco. Ma tutto dipende dal tipo di pianta. Per esempio, un’orchidea ha bisogno di essere annaffiata circa una volta a settimana; i cactus, invece, possono restare senza acqua per tre settimane.
Bisogna anche prendere in considerazione la stagione. La stessa orchidea, per esempio, dovrà essere annaffiata più spesso al momento della fioritura.
In caso di dubbio, potete saggiare il terriccio scavando un buco e verificando che sia sufficientemente umido. Potete aiutarvi con un tutore di bambù.

Anche i segni esterni possono farvi capire che la pianta ha bisogno di acqua. Le foglie appassiscono e si afflosciano? È un campanello d’allarme.

Attenzione: anche un eccesso d’acqua può essere dannoso per una pianta, perché i funghi possono far marcire le radici. I sintomi sono allora simili a quelli di una pianta che ha bisogno d’acqua: le foglie si chiazzano e diventano molli. Smettete di annaffiarla e spostatela in un luogo ben areato. Poi rinvasatela, senza dimenticare di mettere un materiale drenante sul fondo del vaso, come le palline di argilla espansa.

Con che acqua annaffiare le piante?

Di solito, le piante vengono annaffiate con l’acqua del rubinetto, che però è ricca di calcare e cloro. Esistono diversi metodi per risolvere questo problema. Dopo aver riempito d’acqua il vostro annaffiatoio, potete lasciar riposare per qualche ora prima di bagnare le piante; questo semplice accorgimento farà evaporare il cloro. La soluzione migliore consiste tuttavia nel raccogliere l’acqua piovana. Sappiate che esistono degli impianti che consentono di recuperare l’acqua piovana, per esempio dal tetto: tra le altre cose, potrete utilizzarla anche per bagnare le vostre piante.

Bisogna fare attenzione anche alla temperatura dell’acqua, perché la maggior parte delle piante verdi non ama gli sbalzi termici. Lasciate riposare l’acqua a temperatura ambiente prima dell’annaffiatura.

Qual è il metodo giusto?

Esistono almeno due metodi di annaffiatura: dall’alto, con un annaffiatoio, e dal basso, immergendo la pianta.
La soluzione più frequente è quella dall’alto. Scegliete quindi un annaffiatoio. Versate l’acqua fino a quando il terriccio sarà completamente imbevuto. La prova è l’acqua che cola nel sottovaso, che dovete svuotare per non provocare un eccesso d’umidità.

Potete anche immergere le vostre piante nell’acqua per quindici-venti minuti, in modo che la terra sia ben imbevuta. Rimettete quindi la pianta nel suo luogo abituale e verificate di tanto di tanto che non ci sia dell’acqua che cola nel sottovaso.

Cosa fare quando si va in vacanza?

Ad ogni partenza per le vacanze, ci facciamo la stessa domanda: come annaffiare le piante? Senza un vicino disponibile, è spesso una missione impossibile. Tuttavia, un modo semplice di annaffiarle durante la vostra assenza esiste. Basta riempire una bottiglia d’acqua (preferibilmente da 2L, per i viaggi che durano più di qualche giorno) e piantarne il collo nella terra. In questo modo, l’acqua uscirà dal collo della bottiglia a poco a poco secondo i bisogni della pianta.

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