Anne Pingeot: le lettere d'amore di François Mitterrand
Anne Pingeot, per 30 anni l'amante segreta dell'ex presidente francese François Mitterrand, rende pubbliche le 1218 lettere d'amore che lui le spedì nel corso di una vita.
Dopo una vita vissuta all’ombra, nascondendo l’amore e il suo frutto (una figlia, Mazarine) Anne Pingeot, la donna che per 30 anni fu la l’amante di François Mitterrand - due volte presidente della Repubblica Francese, sposato e padre di due figli -, esce allo scoperto. Lo fa rendendo pubbliche le 1218 lettere d'amore che lui le spedì nel corso di una vita, da quando la vide per la prima volta, nel 1962 al 1995, ormai in fin di vita. Da Soorts-Hossegor, affacciato sull’Atlantico, a Parigi, dopo due mandati all’Eliseo.
Un amore tanto impossibile quanto tenace, nonostante i 28 anni che li separavano: lui ne aveva 47 ed era già padre quando la notò, lei 19 ed era in vacanza con i genitori. Una relazione clandestina, turbolenta, emersa in superficie (ufficialmente) solo dopo la morte di Mitterrand quando lei si presentò ai funerali insieme Mazarine, nata nel 1974, lontano dalle telecamere, lontana dal padre. Una figlia che l’allora politico in carriera vedrà solo un mese e mezzo più tardi e riconoscerà solo 10 anni dopo ma da allora proteggerà in maniera ossessiva, con intercettazioni telefoniche e guardie del corpo. “Mia madre è la protagonista di un film che nessuno vedrà mai” ha scritto Mazarine nel suo libro Bouche cousue (Bocca cucita).
Un film che la Francia ha intuito più volte (la coppia presidenziale sfiorò il divorzio due volte e le indiscrezioni filtrarono sulla stampa) ma mai apertamente ammesso e che ora, a vent’anni dalla morte di Mitterrand e a cento dalla sua nascita, delinea una trama intrisa d’amore dove lui chiama lei “Anne chérie”, “amata Nannon”, “Nannour”, “Animour” e “donna-figlia-fiore-frutto-sole splendente” e le scrive: “Sei stata la fortuna della mia vita. Come non amarti ancora?” e “Perché bisogna amare Anne” in uno dei tanti blocchi infarciti di disegni, caricature e pensieri a lei dedicati e consegnati.
Fin dai primi tempi, quando sfidando le convenzioni, nonostante la morale e la carriera a cui aspira, Mitterrand mette nero su bianco: “Luce, calore e gioia non vengono da altro sole se non da quello che ci abita. Amo stare con voi. Mentre ho un gusto moderato per quegli scambi con il pubblico, sempre sconosciuto, che bisogna convincere con i discorsi e le idee. Compito assurdo quando sappiamo che solo l’amore, le azioni e l’esempio possiedono una forza conquistatrice”. Per lei, lui è semplicemente “Cecchino” nel senso di “piccolo Francesco” anche se la metafora con chi l’ha colpita al cuore casca a regola d’arte.