Polemica su Gianni Morandi: la spesa di domenica? Un affronto
Gianni Morandi condivide su Facebook la sua spesa domenicale e gli utenti lo ricoprono d'insulti: sfrutta i lavoratori nel giorno del Signore invece di andare in Chiesa.
Gianni Morandi va a fare la spesa di domenica, lo condivide su Facebook e scatena una polemica che gli aggiudica una caterva d’insulti. Ora, al di là dell’ovvia domanda - Gianni Morandi non ha nulla di meglio da fare la domenica? -, quella che segue spontanea è rivolta agli utenti che lo hanno sommerso a colpi di “sfruttatore”, “vergognati", "meriti un castigo" perché colpevole di aver confuso il "giorno del Signore" con quello "del consumismo" recandosi “dove i lavoratori sono sfruttati”. Perciò, cinguetta uno per tutti tutti per uno “Caro Morandi pentiti! Allontanati da Satana! La Domenica è Santa. È giubilo. È Pace. È gioia. Non si passa nel Centro Commerciale ma in Chiesa”. Ebbene, davvero Gianni Morandi (e tutti i frequentatori di supermercati domenicali) sono i responsabili dello sfruttamento dei lavoratori? Così è, se vi pare, per lo meno su Facebook.
Stupito e come sempre conciliante, Gianni ha dapprima messo le mani avanti, ricordando agli utenti scatenati “il servizio utile" (per esempio a chi in settimana lavora e non ha tempo né modo di fare la spesa) e “l’abitudine che c’è in moltissimi paesi" ma visto che il social-soviet continuava a processarlo (più che altro a bastonarlo) ha ammesso "non pensavo fosse così grave", insomma, "la colpa è di mia moglie" (certo, solo a una donna viene in mente un’idea così balzana come fare la spesa di domenica) per poi promettere di non cadere mai più in tentazione: "farò la spesa solo nei giorni feriali". Bene, bravo.
Anzi no. Perché nell’augurare “Buona domenica! Ho accompagnato Anna al supermercato”, “c’era un ragazzo che come me” in cui si sono riconosciute 44mila persone. E anche se lui (Gianni Morandi) la spesa la può fare quando gli pare, è tanto ridicolo quanto stucchevole addossargli (eventuali) responsabilità sindacali rispetto ai lavoratori domenicali. Che, per altro, sono impiegati e mandano avanti decine di altri servizi (dai cinema alle pizzerie, dai pub ai negozi) senza che nessun moralista ci veda nulla di strano. Anzi, come ha ricordato Selvaggia Lucarelli (poteva, prezzemolina, esimersi dal dire la sua?), “le aperture domenicali servono a chi vi dà lavoro perché molte attività fanno fatica ad andare avanti e per rimanere competitive (e non abbassare la serranda per sempre) devono poter contare sugli incassi del fine settimana”. E c’è da scommettere che la spesa di Gianni Morandi non sarà stata al risparmio.