Sara Tommasi violentata? Pino Igli Papale e Fausto Zulli in aula
Confessioni private: Sara Tommasi violentata sul set? Alla sbarra - con le accuse di abuso - il cast del film hard, l'ex regista e gli attori.
Nuovo capitolo nella storia infinita del processo per violenza sessuale che vede Sara Tommasi nei panni della vittima e che, per ora, ha portato solo a una perizia sul pene per presunti danni d’immagine all’attore protagonista. L’ex manager della showgirl Federico De Vincenzo, gli attori Pino Igli Papale e Fausto Zulli e il regista Alessandro Occhiobelli (nome d’arte: Max Bellocchio) sono stati infatti chiamati in aula per l’ennesima volta a rispondere dell’accusa di abuso ai danni dell’ex gieffina bocconiana durante le riprese del suo film hard Confessioni Private.
Sulla questione, stavolta, si è espresso anche il neuropsichiatra Michele Sforza che – nel periodo considerato, vale a dire tra il 2011 ed il 2012 - aveva visitato Sara ben quattro volte, anche se il medico (scrive alla stampa il legale di Federico De Vincenzo) avrebbe spiegato di "non aver mai redatto una relazione definitiva sullo stato di salute di Sara Tommasi, anche perché la stessa si è sempre rifiutata di sottoporsi agli esami diagnostici che avrebbero potuto confermare l’assunzione di sostanze stupefacenti". Il neuropsichiatra avrebbe però sostanzialmente avallato le accuse, parlando di psicosi, deliri e allucinazioni visive e uditive, sintomi che erano percepibili da chiunque. (Presunti) stupratori compresi. Ribatte il legale di Federico De Vincenzo: "tali sintomi non avrebbero tuttavia fatto reputare opportuna allo stesso professore la richiesta del trattamento sanitario obbligatorio ". Legale che ci tiene invece a precisare la tesi del suo assistito, cioè che la Tommasi avesse una tendenza a "raccontare bugie e a recitare la parte della svampita per propria convenienza personale e anche per attutire i danni di immagine che il suo comportamento le provocava".
La tesi del medico, sostanzialmente, ripete quanto già evidenziato nel 2012 da un terzetto di specialisti (il neurologo Antonello Crisci, lo psichiatra Antonino Iaccarino e la psicologa forense Nicoletta Sansone) che – dopo una serie di incontri con Sara Tommasi – l’avevano descritta come dotata di “una personalità borderline con una percezione di sé particolarmente instabile, aggravata da forti abusi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina”.
E, d’altra parte, proprio pochi giorni dopo la fine delle riprese della pellicola a luci rosse la Tommasi venne ricoverata a Roma per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Malgrado questo, però, l’eventuale violenza ai danni di questa donna è ancora tutta da dimostrare: l’appuntamento in aula per gli imputati è fissato al prossimo 25 novembre.
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