Pupo senza freni: "è il periodo migliore della mia vita"

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, si racconta al Magazine delle Donne e, tra demoni del passato e nuovi successi, ci spiega che oggi è "un uomo adatto a ogni uso".


Pupo si racconta al Magazine delle Donne tra le provocazioni del suo nuovo album "Porno contro amore" e i demoni di un passato che l'ha reso l'uomo, sereno, che è oggi.


Pupo stupisce, sempre. L’ha fatto con Gelato al cioccolato nel 1978 e lo fa oggi con il suo album, “ultimo e definitivo”, Porno contro Amore. L’ha fatto con Su di noi (era il 1980), destinata ad accompagnare i momenti topici di almeno due generazioni, e lo fa anche oggi raccontando della sua dipendenza dal sesso e del triangolo amoroso che vive ogni giorno. Lo fa lavorando con Il Cile nel nuovo singolo-tormentone, perché “io, oggi, sono un uomo adatto a ogni uso anche al ruolo di saggio che dà consigli ai giovani”, e l’ha fatto ieri vincendo lo Zecchino d’Oro con Canzone amica interpretata da Fabio Etter nell’edizione targata 1987. Ma Pupo non è solo un cantante iconico e un paroliere eccezionale (è sua, per esempio, Sarà perché ti amo cantata dai Ricchi e Poveri e scritta a quattro mani con Daniele Pace), Pupo è anche l'uomo Enzo Ghinazzi che, nato a Ponticino l’11 settembre del 1955, ha intrattenuto noi del Magazine delle Donne per una buona mezz’ora raccontandoci del suo passato e del suo futuro confidandosi, intrattenendoci e raccontandoci che – tutto sommato – quest’album vuole essere anche una provocazione perché, "nella vita di un artista non c’è niente di definitivo”.

 

Non odiarmi ha un ritmo estivo e nostalgico che ci catapulta già alla fine dell’estate: da dove nasce?

"Nasce dalle canzoni estive di una volta, dai cosiddetti tormentoni (cosa che spero diventerà!) ma anche da una collaborazione proficua con questo giovane cantautore (Il Cile, n.d.r.) che ha un talento direi perfetto e al quale mi unisce, oltre che la città di nascita, il nome di Fabrizio Vanni che ha prodotto e arrangiato tutti i 12 brani e la cover di questo disco ma che ha lavorato appunto con Il Cile – che ha scritto con me il testo - oltre che con i Negrita ai quali mi lega un’amicizia che si perde quasi nell’infanzia".

 

L’album “Porno contro Amore” è stato presentato come il disco “ultimo e definitivo”: davvero?

"Nella vita non c’è niente di definitivo e lo so bene, ma quest’album è davvero bello e genuino e ha rappresentato un grande sforzo su tutti i livelli (di produzione e di promozione, per esempio) che ha dato risultati che personalmente trovo possano segnare la perfetta conclusione di quella che è stata la mia lunga carriera. Ma Porno contro Amore vuole essere anche un po’ una provocazione rispetto a chi, i critici ma anche il pubblico, per anni mi ha snobbato. Vorrei dirgli: 'Ascolta questo, sarà l’ultimo, cosa dici?' ".

  

Lei è tra gli artisti italiani più celebri e amati del mondo, ma chi è Enzo Ghinazzi oggi?

"Oggi sto attraversando il periodo migliore della mia vita, sono sereno anche se sempre nel contesto dell’inquietudine che caratterizza la vita di tutti gli artisti che sono inevitabilmente sottoposti a una molteplicità di stimoli molto diversi tra loro. Al netto di questo, però, so di aver attraversato dei momento drammatici e questo – adesso - mi rende un uomo adatto a ogni uso perché ci sono arrivato con un bagaglio di equilibrio e serenità".

 

Hanno fatto discutere le sue recenti dichiarazioni a proposito dei demoni del suo passato...

"I demoni sono endogeni, non si riesce mai a superarli del tutto. Adesso li domino, li tengo sotto controllo. Perché non è stata una mia scelta, io sono nato con questi demoni, gli eccessi sono dentro di me fin da quando ero piccolo e mi sono sempre spinto al limite, anche come artista. Proprio per questo oggi non posso dire di aver chiuso con questo aspetto del mio passato, mi sento guarito, ma sono sempre attento alle possibili ricadute ed è proprio per questo che non voglio dare consigli a chi sta attraversando la mia situazione di allora. Diciamo che i consigli sono un po’ degli zuccherini per addolcire una condizione dannosa, per quanto riguarda me sono stato fortunato (o forse bravo a seminare prima) perché quando mi sono trovato nei miei momenti più bassi ho ricevuto molto amore e sono stato sostenuto sempre da un affetto che mi ha permesso di trasformare questa sofferenza in una nuova forza".

  

La sua è stata una vita tra successi, cadute e risalite: a che altezza è arrivato oggi?

"Oggi la sofferenza si è trasformata in una sensazione di orgoglio, orgoglio per aver trasformato quei momenti in una trasformazione che finalmente mi ha portato alla gioia, che mi rende felice e che mi aiuta a complimentarmi con me stesso ma anche con chi mi ha aiutato nei momenti più bui. E che forse mi porta anche a un po’ di egocentrismo e un po’ di auto-celebrazione ma, tutto sommato, perché no?".

Copyright foto: Kika Press

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