Tacchi a spillo: quando la femminilità scatena l'autostima
I tacchi a punta, diceva Marilyn Monroe, rendono la donna più sexy e, aggiunge oggi l'inventrice di Stiletto Academy, Veronica Benini, anche più sicura. Proprio per questo lei, ex architetto, è diventata una motivatrice femminile. Ecco la sua storia.
Tacchi a spillo? Una vera e propria ossessione per lefashion addicted che, quotidianamente, si elevano sul tacco 12 (o più) facendoloro il mantra di Sarah Jessica Parker che, calata nei panni (invidiabili einvidiati) di Carrie Bradshaw, dichiarava che “ci sono due cose di cui non nehai mai abbastanza. Buoni amici e buone scarpe”.
Vero, anzi verissimo, almenoguardando alle opinioni del gentil sesso in fatto di tacchi a spillo e stiletti. Marilyn Monroe, per esempio, sosteneva che “i tacchi alti fanno diventare una donna il25% più dominante, il 50% più sicura di se stessa e il 100% più sexy” mentre,in tempi molto più recenti, Luciana Littizzetto – appollaiata sulla scrivania diChe tempo che fa – spiegava a un attonito Fabio Fazio che i fiori non fanno(più?) la felicità delle signore. “Ma quali rose rosse – tuonava Lucianina -ma quali bouquet di mammole? Date retta a me: mazzi di scarpe. Questo è ildesiderio inconfessabile di ogni femmina”.
E al di là delle interpretazionisemiotico-sociologico-psicologiche sul significato di potere e dominioveicolato, appunto, dai tacchi a spillo, è vero comunque che i tacchi alti sono– almeno nella nostra società – il simbolo immediato della femminilità. Nonstupisce quindi che, proprio su questo tema, abbia costruito il suo successo VeronicaBenini ex architetta parigina e oggi (apprezzata) motivatrice femminile che usaappunto i tacchi come strumento di empowerment in rosa. I tacchi, infatti, sono iprotagonisti assoluti della Stiletto Academy, una vera e propria scuoladedicata a signore e signorine che vogliono imparare a ergersi sui tacchi altiper ritrovare la loro autostima e per accrescere – immediatamente – la lorofemminilità.
Ed è proprio questa la “missione” (guai a chiamarlo “lavoro”)della frizzante direttora che, da quando nel 2006 ha iniziato a farsi conoscereattraverso le pagine di un blog, di messe alla prova per la sua femminilità neha superate molte. “Avevo cominciato il mio blog – spiega lei nella bio online- quando mi hanno diagnosticato un tumore al collo dell’utero, avevo trent’annie volevo sentirmi più femminile, dato che psicologicamente ero a terra e non misentivo più donna. Mi sono attaccata ai miei tacchi come al simbolo dellafemminilità e dell’autostima che volevo ritrovare”. Una ricerca dell’autostima che, all’inizio, èpassata attraverso l’arma dell’ironia, un’ironia pungente e tutta femminile cheha subito conquistato una buona fetta di internaute fashioniste.
“La miacommunity – racconta oggi la Benini - è stata la mia salvezza, perché mi sonodonata a loro con tutte le mie energie. Per ringraziarle ho deciso di insegnaretutto quello che avevo studiato ed elaborato, anche per conto mio, sullacamminata sui tacchi”. E anche se al primo workshop erano solo in quattro, giàl’anno dopo gli appuntamenti motivazionali arrivavano a contare oltre 150partecipanti a sessione tanto da spingere la direttora a scrivere un libro(Tacco 12, pubblicato nel 2013 da Sperling & Kupfer) e a iniziare a formareuna squadra di Stiletto Coach.
E adesso? A dieci anni dal primo post gli impegni continuano e,mentre si accumulano i traguardi raggiunti - camminando spedite sui tacchi aspillo - , l’Associazione è diventata un colosso. Cambiato qualcosa? No, spiega ancora Veronica Bernini perché"il nostro scopo era e resta ispirare le donne a diventare se stesse" visto che "la vita è troppo breve per trascorrerla rasoterra".
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