La nuova Barbie: Curvy, Tall e Petit

La nuova Barbie debutta in rete e fa subito parlare di sé. Della serie, life in plastic non è più fantastic, tra i molti che hanno festeggiato le nuove curve, misure e tonalità della bambola della Mattel uguale a se stessa da 57 anni, ci sono quelli che hanno ridimensionato la portata della rivoluzione annunciata con grande clamore e altri che hanno definito “problematiche” le nuove etichette.  

In commercio dal primo marzo, la nuova Barbie si presenterà infatti in più versioni: Petit (minuta), Tall (alta) e Curvy (formosa). Ma non solo: anche colore della pelle e acconciature saranno variegate in una gamma di 33 nuovi modelli di donna. Insomma, ce n’è per tutti i gusti: finalmente, commenta la rete, la nuova Barbie rappresenta tutte le donne. Un giubilo che il Time ha deciso di mettere in copertina, nel modello Curvy immortalato dal fotografo Kenji Aoki perché “con la sua visione unica, riesce a trovare la bellezza negli oggetti quotidiani e a elevarli a forma d’arte”.

Il fatto è che da mezzo secolo la Barbie fa i conti con chi l’accusa di proporre una bellezza stereotipata, gli stessi che oggi vedono in questa rivoluzione una carrellata di stereotipi. “Questa bambola – risponde per tutti Kristina Duncan, responsabile del settore marketing della Mattel – ha dato voce alle pari opportunità per la prima volta nei panni di dirigente d’azienda nel 1985. È stata la prima a viaggiare nello spazio nel 1965, quattro anni prima della conquista della Luna, e si è candidata alla presidenza Usa per sei volte dal 1992″. Insomma, la questione va valutata caso per caso. Stereotipo per stereotipo.