Balli di gruppo: i migliori (con video) per le feste
I video dei balli di gruppo per imparare i passi. Ecco una lista con i titoli delle canzoni più cool del momento.
Balli di gruppo, per bambini e non, senza età, nel vero senso della parola. Ci sono le coreografie storiche che ci rimandano agli anni Sessanta, gli scatenati ritmi sudamericani, ma anche i tormentoni estivi diventati un must delle feste tra amici. Perché i balli latino americani (e non) hanno tanto successo? Semplice, prima di tutto non c'è bisogno di un partner, per buona pace di tutti gli uomini che restano a guardare e di tutte le donne che si scatenano in sala.
Seconda cosa, non serve essere esperti ballerini per lanciarsi nella mischia: ci sono canzoni da ballare con passi semplici e divertenti. E se proprio ci si sente negati, basta nascondersi tra la folla e seguire quel che fanno gli altri: il divertimento è assicurato.
Ecco l'elenco delle migliori canzoni, con i video da seguire per imparare (o rinfrescare) i passi.
Hully gully
Signori e signore, ecco il papà di tutti i balli di gruppo: l'Hully gully, una danza dei primi anni Sessanta, che per i ballerini dell'epoca, riporta lo storico della danza Richard Powers, era un semplice ballo "in linea" con tre semplici innovazioni: il fatto di girarsi man mano di tre quarti, idealmente trovandosi a guardare tutti i muri di una stanza. Poi prevedeva una serie breve e semplice di passi, ripetuti. Infine, conteneva un numero inusuale di fasi di danza, ben cinque, contro le quattro considerate di norma all'epoca.
Una semplice e interessante spiegazione dei passi, anche per chi non mastica l'inglese, arriva dal video girato dall'associazione Ethnic Dance di Chicago durante il Chicago SummerDance Festival nel 2012. Movimento dopo movimento, il ballo si rivela semplice e alla portata di tutto il pubblico.
Copyright foto e video: Ethnic Dance Guru / Chicago SummerDance / YouTube
YMCA
"Young man, there's no need to feel down. I said, young man, pick yourself off the ground". Bastano queste poche note per far sollevare le mani e ondeggiare i fianchi. La canzone, di recente, è tornata agli onori della cronaca perché il poliziotto del gruppo, Victor Willis, ha reclamato nel 2012 i diritti della canzone più famosa del suo gruppo di un tempo, i Village People, nei confronti delle due società che ne amministravano i diritti dopo lo scioglimento del contratto con il gruppo musicale, in base alle leggi americane.
E ne ha vinto il riconoscimento, al 50%, ma non ha ancora deciso che ne farà della sua canzone, se la potremo ballare a casa, o se potrà essere cantata in pubblico. Mentre lui sceglie, voi esercitatevi a più non posso, per sicurezza, sulle note del video ufficiale. Anche in questo caso, i passi sono vari, ma il movimento base è quello che vede il ripetersi della sigla Y (mani in alto) M (mani sulle spalle) C ( braccia tese si lato) A (mani unite sopra la testa).
Copyright foto e video: Village People / YouTube
El pam pam
La "mamma" del Pam Pam è la cantante sudamernicana Cecilia Gayle, che forse non sapeva che dall'anno della sua pubblicazione (e in particolare in Italia, nell'estate del 1998) il suo sarebbe stato un ritmo da classico tormentone estivo, presto trasformato però nel grande ospite delle feste di classe, dei villaggi vacanza e persino di qualche matrimonio con saltelli annessi.
I passi sono tra i più semplici in circolazione, ci si tocca le spalle incrociando le mani, si scende sulle anche, e al ripetersi di "pam pam" basta battere le mani a palmo aperto contro quelle dei chi si trova a fianco a noi.
Copyright foto e video: New Music / YouTube
Mueve la colita
Sensualità e doppi sensi per Mueve la colita, letteralmente "muovi la codina", che oltre a ondeggiare i fianchi prevede un elaborato movimento di braccia in su e in giù, passetti a destra e sinistra. Insomma, ideale anche per fare un po' di esercizio fisico dopo il tanto mangiare delle feste.
La creazione di El Gato dj è così diventata, sin dal 2001, una delle più amate a livello internazionale dai tanti ballerini di danze latinoamericane, ma anche dai tanti che si trovano nel mezzo del gruppo durante le feste. Un enorme successo anche su YouTube, dove si può trovare la versione ufficiale della canzone, e del ballo.
Copyright foto e video: El Gato dj / YouTube
Aserejé
Chi conosce veramente l'origine del famoso ritornello senza senso di Aserejé, il grande successo dell'estate 2003 del trio delle Las Ketchup? Si tratta della storpiatura dell'inizio della di una canzone molto famosa nel finire degli anni Settanta, Rapper's Delight della Sugarhill Gang.
Le tre raccontano nelle interviste che il loro brano parla di Diego, che arriva in discoteca e sente il brano. Non spendo le parole le inventa a modo suo, ed ecco asereje ja deje dejebe tu dejebe deseri iowa a mavy an de bugui an de güidibidi. Ballarla è semplice e bastano pochi minuti per imparare come roteare le mani sulla testa ondeggiando le gambe allo stesso tempo, come le tre sorelle mostrano nel video ufficiale della loro canzone, ambientata in un soleggiato bar, in piena estate, dove turisti e curiosi si trovano alle prese con questa travolgente spagnoleggiante hit.
Copyright foto e video: AltraModaMusic / YouTube
Waka Waka
La scatenata Shakira è diventata protagonista di uno dei balli di gruppo più diffusi di sempre, Waka Waka, lanciato durante i Campionati mondiali di calcio del 2010 in Sudafrica, quando la colonna sonora della bella colombiana (che l'ha composta con John Hill) è stata scelta come inno ufficiale della maxi manifestazione sportiva e in questo modo si è diffusa in tutto il mondo. Un tormentone para-calcistico che resta però sempre popolare, anche se saltelli e piegamenti non sono proprio alla portata di tutti.
Sarà anche per le origini della canzone: si tratta di un brano basato su una popolare canzone del gruppo camerunense Golden Sounds, composta per i soldati e chiamata Zangalewa: una vera e propria incitazione che, probabilmente, poteva servire anche agli atleti. Il titolo della canzone, waka waka, significa letteralmente “fai fai”, un’incitazione insomma, che nella canzone originale era rivolta ad un soldato pigro mentre nella versione di Shakira si rivolge, probabilmente, agli atleti.
Copyright foto e video: ShakiraVEVO / YouTube
Ai se eu te pego!
Impossibile evitare Ai se eu te pego! di Michel Teló queste vacanze, visto che la sua fama non accenna a diminuire. Ah, se ti prendo, è la traduzione del brano lanciato ormai nel 2011 e diventato uno dei principali più recenti successi brasiliani nel mondo, con tanto di record di download su iTunes.
Uno dei balli di gruppo più semplici di sempre, praticamente vi basta muovere le braccia con pochi semplici gesti, come nel video ufficiale, con una serie di movimenti che ricordano molti dei successi passati latinoamericani, con l'aggiunta di quella sorta di saluto a mani aperte e chiuse che ha reso questa coreografia così originale. Un po' più complesso invece il lavoro di gambe, che si intravede appena nelle inquadrature.
Copyright foto e video: Michel Teló / YouTube
Danza del Kuduro
Il tormentone dell'estate 2011 rimane uno dei balli di gruppo più in voga ancora oggi. Si tratta della Danza Kuduro di Don Omar: uno strano caso di hit a scoppio ritardato visto che la canzone nasce in realtà nell'estate precedente ma la star portoricana l'ha rilanciata con successo. Ma non finisce qui, la melodia infatti è una rielaborazione di un giovane autore, Lucenzo (con la sua Vem Dançar Kuduro) che infatti compare anche nel video ufficiale.
Attenzione però, si tratta di un ballo più complesso di altri: mano, cintura, rotazione, shake, testa, e numerosi passi vanno imparati con un po' di attenzione.
Jai Ho
Lo strano caso di una colona sonora da Oscar diventata un successo internazionale e un balletto semplice per chi cerca qualche variante bollywoodiana ai grandi classici delle feste.
Se il film, del 2008, raccontava la intricata e appassionante storia di Jamal, giovanissimo abitante della baraccopoli di Mumbai che si ritrova sulla danarosa poltrona di "Chi vuol essere milionario", pronto a rispondere alla domanda che potrebbe cambiare la sua vita. Il titolo della canzone (Che la vittoria possa essere tua, ha parafrasato durante un'intervista il suo autore), evocativo, si accompagna al classico balletto della cinematografia indiana, che nelle ultime sequenze del film viene mostrato con tutti i suoi passi, diventati quell'anno un grande classico. Perfetto per chi si vuole cimentare, con gli amici, con qualcosa di diverso dal solito.
Una performance andata in scena anche durante il concerto legato al premio Nobel del 2010, con i passi mostrati in modo molto chiaro:
La Macarena
Non a casa i suoi papà, Antonio Romero Monge e Rafael Ruiz Perdigones, prima di diventare famosi con questa hit, erano musicisti di flamenco, che suonavano su e giù per la Spagna dal 1962. I ritmi, l’ondeggiare sui fianchi, le mani portate prima alla testa e poi ai fianchi, sono di sicuro uno delle caratteristiche più divertenti del ballo. Semplicissimo ma molto latinoamericano, nei suoni e nei passi: non a caso è stata un successo planetario, datato 1996. Uno dei pochi balli di gruppo, poi, ad entrare nelle classifiche dei dischi più venduti negli Usa.
Uptown Funk
In rete si trovano la versione Harry Potter, quella delle scienziate che si battono contro le discriminazioni, le nonnine scatenate e innumerevoli cover scolastiche, formato flash mob. Parodie, poi, a non finire: avvocati, veterinari, medici e persino politici in un rifacimento targato House of Cards.
Copyright video: Francesca Caiazzo/Magazine delle Donne
Bailando
Balli di gruppo 2016: Sofia di Alvaro Soler
Si parte incrociando la gamba destra verso la diagonale sinistra e si fa lo stesso con l'altra gamba passando prima dal passo basse di cha cha cha. Si ripetono gli stessi passi una seconda volta, aggiungendo però un giro completo su se stessi e si conclude con un piccolo tip-tap, prima doppio, poi singolo. Due passi avanti, due indietro e si conclude la prima parte con un batti-mani.
Seguite la spiegazione dei passi dettagliata nel video-tutorial di Sandro e Patrizia, della scuola La Balera dell'Ortica di Milano.
Copyright video: Barbara Leoni, Magazine delle Donne
Ballo di gruppo Bazumba
Si tratta per lo più di balli per l’estate, perfetti per muoversi un gruppo con gli amici, coordinati nei passi e nel divertimento. Come la sua Bazumba che, spiega, è facile da ballare a tutte le età, ma è perfetto per la spiaggia. Nel video, ecco i passi da seguire:
Balli di gruppo latino americano
Balli di gruppo per bambini
I vostri bambini alle feste adorano il Torero Camomillo? I passi sono semplici. Iniziano camminando sul posto, muovendosi a destra e a sinistra con i gomiti piegati, sventolando la mano quando sentono Olè Olè Olè. Quando inizia il ritornello, usando le dita per mimare delle corna, i bimbi saltellano in tondo fino a che questo non termina, e poi riprendono a camminare. Alla fine, quando finisce la parte cantata e c’è solo la musica, ballano incrociandosi e prendendosi sottobraccio. Preferite un ballo di gruppo per i più piccoli, magari da seguire in video? Semplice ma divertente è l’altro grande classico dello Zecchino d'Oro, Quarantaquattro gatti, che possono ballare da soli, guardando questo divertente tutorial.
Balli di gruppo: titoli (per principianti)
Limbo, Tic Tic Tac, Bomba. Sono tanti i titoli storici deiballi di gruppo. Quello più facile di tutti, quasi un gioco, è il primo, che siballa muovendosi letteralmente come si vuole, ma cercando di andare sotto l’asticella tesa nel mezzo della sala, che man mano sarà abbassata. Non ci sipuò fermare: tenendo le gambe abbastanza distanziate bisogna continuare ad ancheggiare mentre si cerca di superare (anzi, passare sotto) l’ostacolo. Volete una versione moderna e super-cool? Provate con questo video del Limbo di Daddy Yankee.
Copyright foto: DaddyYankeeVEVO / YouTube