Film più belli di sempre: la top 10 degli anni '50
Tra i film più belli di sempre non possiamo dimenticare quelli degli anni '50, nati all'indomani del dopoguerra, a cavallo tra il cinema neorealista italiano di Rossellini, De Sica e Visconti e la Nouvelle Vague del cinema francese. Ecco la top 10 della redazione.
10) I 10 comandamenti, 1956
La leggenda vuole che Cecil B. De Mille sia divenuto un vero e proprio megalomane sul set, tanto da credersi Mosé in persona. Non è difficile crederlo dopo aver visto I 10 comandamenti, spettacolo biblico dove i momenti da antologia si susseguono senza sosta.
9) Sentieri Selvaggi, 1956
Sentieri Selvaggi rappresenta uno dei vertici del cinema di John Ford. Un western ossessionato dai grandi spazi, dove la comunità funge da legame tra gli uomini. John Wayne è perfetto nel ruolo di cowboy solitario. Forse la sua migliore interpretazione.
8) La parola ai giurati, 1957
Arringa contro la pena di morte, questo primo film di Sidney Lumet anticipava la sua opera futura: impegnata e umana. Ma nonostante la sua aria da telefilm, La parola ai giurati è un esempio magistrale di regia, da considerarsi come uno dei migliori film “a porte chiuse”.
7) Un tram che si chiama Desiderio, 1951
In questo dramma passionale dal fascino velenoso, Elia Kazan utilizza tutta la virilità dell’attore per dare forma a un personaggio complesso e sensuale. Un tram chiamato Desiderio, il film all’origine del mito di Marlon Brando.
6) Lola Montès, 1955
Perché? Prima di tutto per Martine Carol che domina lo schermo ( e pensare che aveva rischiato di non fare il film…). Lola Montès di Max Ophüs è un capolavoro sbalorditivo dove grazie alla pellicola a colori, che sperimenta per la prima volta, il regista raggiunge l’apice della sua arte.
5) E Dio creò la donna, 1956
Ritratto di una dea dai facili costumi e dallo sguardo malizioso, il film di Roger Vadim, porta Brigitte Bardot all’apice della gloria. Basta un solo sguardo incendiario di questa sex-symbol a farci venir voglia di cambiare il titolo del film: E Dio creò B.B.!
4) I sette samurai, 1954
Perché? Perché l’influenza dei sette samurai sul cinema è immensa: George Lucas, Sergio Leone, Quentin Tarantino…Tutti quanti si sono ispirati al capolavoro di Kurosawa.
3) Senso, 1954
Luchino Visconti resuscita il mito del Risorgimento. Siamo nel 1866 a Venezia, anno in cui si lotta ancora per l'Indipendenza della regione. Un misto di amore per la patria e amore clandestino destinato a complicare le sorti di un popolo intero.
2) Cantando sotto la pioggia, 1952
Cantando sotto la pioggia, la commedia musicale più famosa al mondo, è un puro gioiello di leggerezza e di buon umore, accompagnato da numeri musicali e coreografie incantevoli, in particolare la famosa scena dove Gene Kelly intona l’ormai mitico “I’m singin’ in the rain”.
1) Bellissima, 1951
Perché Luchino Visconti esalta la bravura e la professionalità di una splendida Anna Magnani. La condanna al mondo di Cinecittà è evidente e soprattutto contemporanea a tutte le epoche. Un vero capolavoro del cinema.
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