L'amo teso a Facebook: il seno (accennato) di una trans va censurato?

Courtney Demone, donna trans americana agli inizi della terapia ormonale, ha lanciato su Facebook e Instagram l'hashtag  #DoIHaveBoobsNow per sfidare la censura a postare foto di seno nudo. 

#DoIHaveBoobsNow: la campagna lanciata da una trans contro la censura di Facebook e Instagram a postare foto di un qualsiasi seno nudo.


Le vie per far notizia sono infinite. L’ultima è quella di aggirare il divieto di Facebook e Instagram e spiattellare un seno nudo. Se poi le grazie messe in mostra sono quelle di una donna transgender che domanda ai Social: "Volete censurarmi?" con tanto di hashtag #DoIHaveBoobsNow ("Ho dei seni ora") allora il tam tam è assicurato. 

La protagonista della provocazione si chiama Courtney Demone, il suo petto esibito è appena accennato perché la terapia ormonale che la trasformerà in una donna fatta e finita è agli inizi. Ma tanto basta per lanciare l’amo con un punto di domanda alla fine: qual è il confine della censura? Il suo seno, agli esordi, va censurato come gli altri? E come devono essere gli altri? Insomma, "in quale momento dello sviluppo dei seni dovrò cominciare a coprire i miei capezzoli?". 

Domande le cui risposte definiscono dettagli capaci di fare la differenza e, in questo caso, definire identità: se il seno va censurato in ogni caso, Courtney dovrà attenersi dal postarlo ma questo la certificherà come una donna al 100% e quindi la società (a partire da quella virtuale, dei Social) la dovrà accettare come tale, altrimenti non lo è, Courtney è un uomo e, allora, apriti cielo. Insomma, il crinale è davvero sottile.

D’altra parte, la prima persona ad aver sperimentato il rischio di perdere l’equilibrio è proprio Courtney: “Il mio entusiasmo sconfina spesso nella confusione. Poco dopo il mio coming out e prima del mio trattamento ormonale - racconta -, mi stavo abbronzando a petto nudo in giardino quando il mio padrone di casa mi ha chiesto: Ora che sei una ragazza ho ancora il diritto di vederti senza maglietta?”. Bella domanda: "Anche se mi ha fatto la domanda con un tono scherzoso, questo pensiero mi ha toccato. Il giorno dopo sono andata a fare il bagno e mi sono coperta il petto, perché come donna, sentivo la vergogna nel mostrare i miei capezzoli”

Insomma, “Quando la gente mi vedrà come una donna, il privilegio di stare comodamente topless in pubblico sarà andato per sempre”. O no?: “Noi possiamo lanciare una sfida”, propone: eccolo, l’amo teso ai Social, incaricati, per interposta persona, di definire con la certezza di una legge che cosa è bianco e che cosa è nero. Che cos’è un seno e che cosa non lo è. 

Copyright foto: Facebook@Free All Bodies
Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « L'amo teso a Facebook: il seno (accennato) di una trans va censurato? » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.