"Floating Flower Garden": il labirinto di fiori sospesi alla ricerca delle origini

Duemila e trecento fiori sospesi a testa in giù, ondeggianti, vivi, colorati, profumati. Un labirinto di petali, pistilli e foglie che vive, respira, ondeggia, cambia di ora in ora, regalando all’attonito spettatore una passeggiata onirica dove perdere e intravedere l'origine del tutto. Succede a Maison&Objet 2015, la fiera parigina dedicata all’arredamento che - tra le miriadi di altre cose - ospita anche Floating Flower Garden, l’installazione di TeamLab, un collettivo d’arte giapponese guidato da Toshiyuki Inoko che ha già incantato il pubblico al Miraikan national museum di Tokyo tanto da convincere gli organizzatori a prolungare la mostra di due mesi. 

L’installazione di TeamLab è una metafora in tre dimensioni di un Kōan zen della cultura buddista, l’incontro tra un maestro e il suo discepolo dove viene rivelata la natura ultima della realtà. Toshiyuki Inoko racconta che nel XIII secolo, un monaco zen lasciò il suo ritiro meditativo sulla montagna alla ricerca del risveglio. Un giorno indicò con il dito un fiore in un giardino: “Noi e tutto ciò che ci circonda siamo fatti della stessa sostanza, abbiamo la stessa origine” spiegò. 

Eccolo, il messaggio dell’installazione che nel Terzo Millennio inscena e dà corpo al cammino più antico degli uomini, quello alla ricerca delle origini. Origini che ci riportano alla Natura, quella Natura che troppo spesso diamo per scontata, bistrattiamo quando non maltrattiamo senza pietà, fingendo di sapere che inquinarla significa inquinare un pezzo di noi. Un cammino che facciamo tutti insieme, come gocce nel mare. Una metafora che gli algoritmi di Team Lab hanno ricreato nell'installazione: più gente passeggia nel Floating Flower Garden, più i fiori si animano, respirano, ondeggiano. 

Copyright foto e video: Grazia Fontana